renderingNascerà alla foce della Milia, torrente che segna il confine tra i comuni di Massa Marittima e Monterotondo, la nuova centrale geotermica targata Enel Green Power, denominata “Monterotondo 2”. Un investimento da 110 milioni di euro per un impianto che avrà una potenza da 20 megawatt e una capacità produttiva di circa 150 milioni di chilowattora all’anno. La sua costruzione impiegherà cento persone, mentre una volta a regime sarà in grado di creare, tra diretti e indiretti, quaranta posti di lavoro, molti dei quali da attingere sul territorio.

monterotondomassamarittima3Royalties, 13 milioni di euro in 10 anni «È una grande occasione di sviluppo – dice il sindaco monterotondino Giacomo Termine – con ricadute occupazionali nella filiera industriale legata alla geotermia». La concessione, chiamata proprio Milia, ricade per il 72 per cento circa sul territorio di Monterotondo, per lo 0,1 in quello di Montieri e per il 27 per cento in quello di Massa Marittima, con quest’ultima che adesso diventa ufficialmente un nuovo comune geotermico. Una suddivisione importante da tener presente, perché allo stesso modo saranno calcolate le royalty tra i diversi enti, in base a quote legate alla produzione e ai nuovi sviluppi: per quanto riguarda la futura centrale, quindi, parliamo di circa 13 milioni di euro in dieci anni per i vari Comuni, che andranno a costituire una parte significativa dei rispettivi bilanci. Basta pensare che quello di Monterotondo si aggira attorno ai 4 milioni di euro ed è facile capire quanta possano incidere le royalty della geotermia targata Enel Green Power.

Montemaggi (Enel): «Eccellenza tecnologica» «Questa nuova centrale costituisce un’eccellenza tecnologica a livello internazionale – dice Massimo Montemaggi, responsabile geotermia Enel – e consentirà di aumentare la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per la Toscana. Si tratta di uno sviluppo sostenibile e innovativo possibile grazie al know how della società e alla sinergia con le istituzioni». La centrale ha ottenuto tutti i permessi e le autorizzazioni necessarie, comprese quelle dalla Soprintendenza dei Beni paesaggistici, che ha tenuto in stallo il progetto per circa un anno. Monterotondo 2, assicurano dalla società, sarà un’eccellenza tecnologica e sarà dotata di tecnologie avanzate: dall’Amis (impianto abbattimento mercurio e idrogeno solforato) per abbattere l’idrogeno solforato, ai sistemi di riduzione del drift, le minuscole gocce di acqua geotermica che contengono acido borico.

Massa Marittima diventa comune geotermico La presentazione della centrale Monterotondo 2 porta con sé un’altra novità non da poco: l’entrata di Massa Marittima tra i comuni geotermici. «Riteniamo che sia un’ottima opportunità per il nostro territorio – dice il sindaco Marcello Giuntini – Abbiamo già chiesto di poter aderire all’accordo volontario della geotermia, protocollo d’intesa già interessa quindici comuni geotermici e che ci garantisce sia dal punto di vista ambientale sia per le ricadute di carattere socio-economico che contiene». Accordo che secondo Giuntini dà quelle garanzie necessarie per sfruttare al meglio l’occasione, «Le garanzie ambientali vengono fornite in quanto gli enti hanno un potere di controllo su questi temi legati alle nuove tecnologie – spiega il sindaco massetano – Poi ci sono le royalty e le ricadute sulle aziende, attraverso un ribasso nel prezzo dell’energia e del calore: su quest’ultimo aspetto non concluderemo in breve tempo, ma ci stiamo dirigendo verso questa direzione».