Il nostro viaggio nelle primarie senesi (#primariesenesi) attraverso il confronto tra i candidati. Dopo Sovicille (leggi), Monteriggioni (leggi), Rapolano Terme (leggi), Colle Val d’Elsa (leggi), Buonconvento (leggi), San Quirico d’Orcia (leggi) agenziaimpress.it propone un’intervista al candidato del Centrosinistra di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni che, in vista delle primarie del prossimo 9 marzo in provincia di Siena, sfiderà, in primarie di coalizione (Pd, Sel, Psi), il candidato del Pd Maurizio Caldi.
 
Monteroni d’Arbia è il centro pulsante delle Crete Senesi. Uno sviluppo urbanistico sempre più di prossimità con la città di Siena ne ha fatto negli anni un territorio complesso da amministrare. Dopo 10 anni di amministrazione Pd con Jacopo Armini il 9 marzo i cittadini potranno scegliere, in primarie di coalizione, tra la proposta basata sulla continuità amministrativa rappresentata da Maurizio Caldi oppure un punto di vista che, seppur in un’ottica di coalizione, parte da considerazioni e una visione dello sviluppo della città diversi. Sull’analisi della proposta di Gabriele Berni si sofferma il nostro viaggio nelle primarie senesi.
 
Monteroni volta pagina, avete detto in questa campagna, rispetto a cosa?
«Voltare pagina per noi significa cambiare radicalmente modalità amministrativa per il Comune di Monteroni in tutti i settori, partendo innanzitutto dal settore dell'urbanistica che davvero è diventato il terreno di confronto di due modi diversi di intendere lo sviluppo del territorio. Innanzitutto appare evidente, dal confronto coi cittadini del capoluogo e delle frazioni che l'interpretazione fatta negli ultimi anni del nostro territorio vada rivista in maniera netta e soprattutto chiara per tutti, con regole certe che salvaguardino il territorio indicando uno sviluppo che non si risolva solo in nuovo consumo. Un primo atto che faremo è lo sblocco del piano strutturale e del regolamento urbanistico, quest'ultimo infatti è inspiegabilmente fermo da troppo tempo. Io lo sbloccherò e sottoporrò rapidamente il nuovo regolamento all'approvazione del consiglio comunale ma solo dopo aver raccolto le proposte ed il consenso dei cittadini. Questo passo sarà fondamentale, consegnerà a tutti una regolamentazione imparziale e trasparente, ogni monteronese saprà quali sono le norme, le possibilità edilizie nelle diverse aree, il tutto senza interpretazione e fantasie. Questo non riguarda l’attività degli uffici dell’amministrazione ma la volontà ed il livello politico delle responsabilità. Negli ultimi anni invece siamo andati avanti a varianti che hanno fatto venir meno una visione organica del nostro vivere urbano e la possibilità da parte di tutti di capire cosa era possibile fare e quale la direzione che l’amministrazione intendeva prendere».
 
La sicurezza del territorio come la affrontate nella vostra campagna?
«Raccontando il territorio, il capoluogo e le frazioni, in questa campagna elettorale molti mi hanno detto che ho centrato un argomento fondamentale: le urbanizzazioni non completate (Borgo di Cuna, Ponte a Tressa, Monteroni e altre) che poi sono una delle cause dei disagi dei cittadini e dei dissesti idrogeologici degli ultimi anni. Visitando alcuni quartieri si trovano strade non finite o già in dissesto, illuminazione scarsa o lampioni in eccesso (in un’area di Ponte a Tressa), niente marciapiedi, parcheggi o aree verdi non realizzate o rimaste incompiute. Fenomeni questi con cui i nostri concittadini fanno i conti quotidianamente e che sicuramente per il parziale funzionamento del sistema fognario e della regimazione delle acque hanno amplificato l’ultimo fenomeno alluvionale come a Ponte a Tressa o in alcune parti del capoluogo.
La messa in sicurezza di un territorio che è solcato dai corsi d'acqua è una priorità. Mi riferisco generalmente a lottizzazioni collinari che hanno pericolosamente aumentato il carico urbanistico su terreni per loro natura geologica e idrogeologica molto instabili. Di questo carico urbanistico e delle urbanizzazioni sbagliate o non concluse dovremmo farci carico come amministrazione, con un elenco di priorità per decidere assieme come e dove intervenire».
 
Le scuole possono davvero rappresentare, come ha detto il premier Renzi, il punto da cui ripartire?
«La scuola lo spazio fondamentale dove si diventa cittadini e per questo sarà al centro della nostra azione politica ed amministrativa. L’accessibilità è un punto fondamentale. Negli incontri con i genitori e gli operatori mi è stata posta la necessità di porre l’attenzione sugli spazi. Per questo noi punteremo sullo stato manutentivo delle nostre scuole: sono il luogo dove i bambini e i ragazzi di Monteroni passano più tempo e dove imparano a diventare adulti consapevoli dei loro diritti e doveri, per questo motivo è fondamentale la cura di questi spazi: sarà fatta una verifica sullo stato manutentivo (bagni, adeguamento normativa sicurezza, Wi-Fi, registri elettronici, ecc), sulle condizioni di sicurezza degli edifici e una riorganizzazione degli spazi esterni. Progetti fondamentali sono il maggiore spazio da acquisire per le scuole elementari attraverso lo spostamento del distretto sanitario e soprattutto portare a termine le scuole di Ponte a Tressa e di Ponte d'Arbia ma anche trovare una soluzione per le tante famiglie di Ville di Corsano. Ma abbiamo anche molte altre priorità da affrontare: dallo sviluppo del turismo in chiave sostenibile (Francigena) al mondo del lavoro da sviluppare attraverso la formazione di una nuova attrattività del territorio che diventi un luogo dove poter fare impresa».