Un sorriso senza pace. Cento anni fa lo rubarono dalla sue sede naturale, adesso a Firenze lo richiedono indietro almeno per un po’. Da sempre identificato con quello di Monna Lisa (così scrisse Giorgio Vasari) e ora si scopre che forse non era il suo. Come non sembra più il paesaggio aretino a fare da sfondo ma quello urbinate. La Gioconda di Leonardo da Vinci torna a far parlare di sé.
Quel sorriso di Pacifica A rivelare oggi le nuove scoperte e attribuzioni è dalle colonne del Corriere Adriatico lo storico Roberto Zapperi, con studi su Tiziano e Carracci. «Quello sguardo, quel sorriso, il paesaggio retrostante» rimanderebbero, il condizionale è d’obbligo, alla corte urbinate dei Montefeltro a lungo frequentata da Giuliano de’ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico. Il lungo articolo ricorda come proprio Urbino fosse frequentata da Giuliano, che tra il 1494 e il 1512, è bandito da Firenze. Qui incontra Pacifica Brandani, una donna sposata, che diventa la sua amante e madre del suo unico figlio maschio, Ippolito. Il piccolo, per evidenti ragioni, finisce in orfanotrofio e non conoscerà mai la madre che di lì a poco muore. Allora il Medici, che nel frattempo ha voluto con sé l’erede maschio, commissiona a Leonardo un ritratto della defunta, per «consolare il piccolo della perdita della madre». L’artista realizza così, senza alcuna modella, il ritratto del sorriso più famoso del mondo che doveva essere consolatorio per il piccolo orfano e dunque doveva apparire Joconda, dunque lieta.
Lo storico senza dubbi La tesi di Zapperi, già stata proposta nel 1957 dallo studioso leopardiano Carlo Pedretti, è oggi pubblicata in un volume «Monna Lisa addio» pubblicato in Germania, Spagna e Giappone ma non ancora in Italia. Mentre è in uscita per Mondadori una ricerca di Olivia Nesci e Rosetta Borchia che hanno individuato nello sfondo del celebre quadro nientemeno che il paesaggio del ducato montefeltresco. «È un’idea che mi porto dietro da trent’anni – ha raccontato Zapperi al Corriere Adriatico – ma solo tre anni fa ho iniziato a fare le mie ricerche. E ora non ho più dubbi. Quella che sorride al Louvre – conclude Zapperi – non è quella che il Vasari aveva identificato come Lisa del Giocondo. Non c’è dubbio, è Pacifica: l’unica ad aver contato molto per Giuliano proprio per avergli dato il suo unico figlio maschio».