SIENA – Monica Guerritore riporta in scena al Teatro dei Rinnovati venerdì 21 gennaio ‘L’Anima buona di Sezuan’ di Bertolt Brecht, ispirata alla versione di Giorgio Strehler del 1981.
Vincono il teatro civile, politico, la poesia. Un’opera dedicata alla tenerezza e all’amore per gli esseri umani costretti dalla povertà e dalla sofferenza a divorarsi gli uni con gli altri. Scritta negli anni Trenta, la pièce declina il tema universale del rapporto tra morale e società, ambientando il plot in una Cina di fantasia, flagellata però da conflitti etico-sociali straordinariamente affini a quelli causati dall’attuale crisi economica globale.
La formula è quella dell’apologo, quella della ricerca di ‘un’anima buona’. La storia è ambientata nella capitale della provincia cinese del Sezuan, dove giungono tre dèi alla ricerca di qualche anima buona. Ne trovano solo una nella prostituta Shen Te, che gli concede l’ospitalità per la notte. Il compenso per questo atto di bontà è una somma, mille dollari d’argento, ossia, per Shen Te, la possibilità di vivere bene. Lascia il mestiere più vecchio del mondo e acquista una tabaccheria. Tutti sfruttano la generosità della donna, che cadrebbe in rovina se ogni tanto non fingesse di sparire, presentandosi sotto le mentite spoglie di un presunto cugino, Shui-Ta, esperto uomo d’affari e affatto sensibile.
Nel doppio ruolo della buona prostituta Shen-Te e del suo perfido cugino Monica Guerritore, che firma anche la regia con un nuovo allestimento proiettato nella contemporaneità teatrale. In scena anche Matteo Cirillo, Alessandro Di Somma, Enzo Gambino, Nicolò Giacalone, Francesco Godina, Diego Migeni e Lucilla Mininno; produzione Best Live, Fondazione Teatro della Toscana.
«Il grande testo di Brecht – dice Monica Guerritore – ha visto nella versione scenica di Strehler lievitare la sua anima incerta e umana. Oggi è capace di rivelare e di raccontarci come popolo dalle maschere di cattivi. Mi misuro con il passato per togliergli, come dice Pirandello nei Giganti ‘l’impalpabilità del non-essere’. E non ho paura. Poggio sulle spalle di un gigante. I grandi testi sono immortali germinatori di nuove visioni, ma le versioni sceniche che, come nel caso di Strehler, hanno la grandezza di un’opera d’arte, si perdono. Oggi, invece, quella versione è lo specchio di quello che stiamo diventando». Inizio spettacolo alle 21. Replica sabato 22 alle 21 e domenica 23 gennaio alle 17 (www.teatridisiena.it).