libriStoria di un regista da Oscar prima dell’Oscar. È la storia di Paolo Sorrentino nel libro di Franco VigniLa maschera, il potere, la solitudine” (Aska edizioni) presente al Salone del Libro di Torino nello spazio espositivo di Toscanalibri.it. Un volume non “confezionato” dopo la prestigiosa statuetta di Los Angeles per “La grande bellezza”, ma un’attenta analisi sulla cinematografia del regista napoletano,a partire da quel cortometraggio (di 2 minuti) titolato “Un Paradiso” e presentato nel 1994 al Festival di Capalbio. “Speleologo dell’interiorità ed esploratore dei territori incerti del’Io, Sorrentino è andato via via precisando un percorso artistico di spiccata originalità”, così Vigni che descrive gli esordi e l’amore di Sorrentino per il cinema già a 18 anni quando si comprò il manuale della sceneggiatura di Moscati. Da allora ha raccontato storie di calciatori, cantanti, ex broker, usurai, politici e “divi”, in una carrellata che lo ha portato fino al massimo riconoscimento per chi pratica la Settima Arte. Vivamente consigliato per chi va al cinema almeno due volte in un anno (e mai sotto Natale).

Si intitola semplicemente “Mafia” (Mauro Pagliai Editore) è non è un libro qualunque. Né un saggio storico o sociologico sul fenomeno criminale per antonomasia, ma il racconto di un protagonista di anni in cui la lotta alla Mafia divenne drammatica e portò a grandi risultati. Dal maxiprocesso di Palermo agli omicidi dei giudici Falcone e Borsellino, raccontati da uno dei protagonisti di quegli anni il generale dei Carabinieri Giuseppe De Gregorio, l’uomo che guidò gli arresti di Michele e Salvatore Greco, di Francesco Intile e Bernardo Brusca. Nel memoriale anche il racconto della cattura del boss Giacomo Vitale, l’uomo che minacciava l’avvocato Ambrosoli, i pedinamenti e la cattura del capo della Cupola, Michele Greco, la descrizione della figura del cardinale Pappalardo, in quegli anni a capo della Chiesa a Palermo. Il libro offre al lettore una ricostruzione lucida e priva di fronzoli, tipica di un protagonista di quei fatti. Lettura civile per chi vuol saperne di più su tutto (e che crede alla Mafia anche se non si vede).

Cosa succede ad un lettore quando ha appena finito di leggere un libro e prima che decida quale sarà il successivo? Quali sentimenti albergano in lui in quelle ore di attesa, in quel territorio del nulla, in quella traversata nel deserto delle pagine? Lo spiega Luca Ferrieri in “Fra l’ultimo libro letto e il primo nuovo da aprire” (Olschki editore). Ci sono due libri in questo libro, dunque. Uno naviga le acque limacciose della teoria in cerca di un porto di pace, l’altro raccoglie frammenti di esperienze e di sguardi leggenti e li annota a margine, quasi in una sorta di autobiografia. Del resto, scrive l’autore, “chiunque parla di lettura, parla anche di sé”. Da leggere per conoscersi o scoprirsi lettori (si dice sempre così).

A Torino anche la raccolta di Luigi Oliveto di scritti brevi su libri, vita, passioni e altre inezie. Un volumetto “Il giornale della domenica” (Primamedia editore) che mette insieme alcuni degli editoriali dello scrittore e giornalista pubblicati sulle pagine di Sienalibri.it, il portale gemello di toscanalibri.it. Oliveto ci offre una lettura disincantata ma non per questo priva di ideali delle cose del mondo, che poi sono cose degli uomini, sempre e comunque. Con il suo stile brillante ci propone suggestioni che rimandano a letture che a loro volta rimandano ad altre letture in un divertente gioco di specchi che vale la pena fare insieme al suo autore. “I libri che ciascuno conserva sono, insieme alla propria casa, il contenitore della memoria personale, nella misura in cui con quelle pagine la nostra vita si è intrecciata, informata, emozionata. Ed è per loro tramite che la memoria di noi va così ad iscriversi nella memoria di tutti”. Perfetta guida per chi si trova nella condizione di cui sopra (l’incerto che deve decidere il prossimo libro da iniziare).

I libri aiutano anche a viaggiare meglio, oppure a viaggiare inseguendo una meta. Una la propone Selma Sevenhujsen con il suo “Il sorriso della Sirena” (Edizioni Effigi). Olandese di Amsterdam, è arrivata nella terra degli Etruschi e se n’è innamorata. Qui, in quella terra di mezzo tra Toscana e Lazio, tra Maremma e colline viterbesi, è rimasta prigioniera del labirinto di quell’antico popolo ed ha cominciato a frequentarlo. Ci propone così gli eroi mitici, i mostri e gli antichi dei, e soprattutto quella sirena a doppia coda che incontrò casualmente sulla facciata di una chiesa. Gerardo Lonardoni ci conduce, invece, sulle tracce di San Galgano con il suo “Il Santo Cavaliere” (Betti editrice) fresco di stampa. È un’ottima ragione per capire meglio la straordinaria e omonima abbazia dove Galgano Guidotti di Chiusdino decise di fondare il suo centro spirituale di natura guerresca e cavalleresca, rivolto al combattimento interiore. Per questo la decisione di ficcare la spada nella roccia di Montesiepi e farsene custode. Fino a diventare, ecco la sorpresa del libro, fonte d’ispirazione e precursore della “materia di Bretagna” e della ben più celebre epopea cavalleresca di Re Artù e della sua Corte. Due libri consigliati per coloro che ricercano l’Origine (e non si accontentano di surrogati né dei luoghi comuni).

Ultimo consigliato, ed anche ultimo uscito dalla tipografia è il libro di Bruno BarbaNo Paìs do futebol(Editrice Effequ) dedicato al Brasile che il prossimo mese ospiterà il Mondiale di calcio, pardon il Mundial. Esperto del paese verdeoro, l’autore ci porta così alla scoperta di Bahia, Rio, Manaus, San Paolo, Porto Alegre, città straordinarie, diversissime, bellissime e contraddittorie e ci fa conoscere un popolo meticcio, democratico, fantasioso, unico. Il volume sarà presentato proprio al Salone venerdì 9 (ore 15.00, spazio incontri). Consigliato a tutti i “casalinghi di Vogera” che giocano al calcio dal divano (per scoprire che Brasile non è solo fubetol ma molto di più).