PIENZA – A questo giro sono le monache a parlare. Con un comunicato affisso al cancello del monastero “Maria Tempio dello Spirito Santo” di Pienza (Siena).

Nel mirino la Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, che ha sollevato la questione della sostituzione della madre superiora e della volontà della stessa di non lasciare la comunità monastica.

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“Questa comunità monastica respinge ogni accusa, anche solo remota, di disubbidienza e resistenza”, evidenzia la badessa Diletta Forti, che poi parla del decreto emesso dal Dicastero per gli Istituti di Vita consacrata e la Società di Vita Apostolica: “I decreti (emesso il 13 febbraio scorso, ndr) di cui si fa imprudemente menzione recano grossolane anomalie e vistose problematiche giuridiche che, anche grazie al supporto di alcuni canonisti, sono già state rilevate ed eccepite nei modi opportuni previsti dal Diritto canonico presso le sedi competenti – fa notare la monaca -. Dette anomalie e problematiche inducono a ritenere che, giuridicamente i riferiti decreti non possono spiegare effetti, e pertanto quanto viene affermato circa ‘la mancata esecuzione’ delle disposizioni della Santa Sede è da ritenere pretetuoso e mistificante”.

E ancora: “Spiace molto, di contro, constatare che la Diocesi non abbia avuta alcuna considerazione per la doverosa discrezione con la quale certe situazioni andrebbero gestite in ambito intra-ecclesiale e non abbia nemmeno considerato le conseguenze giuridiche, morali ed ecclesiali”.

Infine, il monito più netto: ““Ricordando che questa Comunità dipende esclusivamente dalla Santa Sede – afferma a conclusione del comunicato la madre superiora -, tutte e singole le monache di questa Comunità, ritenendosi gravate da quanto impropriamente affermato e divulgato, diffidano la Diocesi ad astenersi da posizioni, esternazioni e azioni che trascendano le materie di propria competenza ed esuberino i margini della propria giurisdizione canonica”.