LIVORNO – Il genio di Amedeo Modigliani sembra non avere pace e nella sua gloriosa carriera postuma ecco ritornare ciclicamente l’incubo ‘falso’.
Dopo le tre sculture false, appunto, accertate negli anni ‘80, ecco oggi spuntare dalle pagine de Il Corriere della Sera, la notizia di un esposto alla Procura di Roma per la presenza, in una mostra dedicata a Modigliani allestita a Vienna, di alcune opere false. Tra le 4 considerate tali, almeno una, ‘Ritratto di Picasso’, per gli accusatori lo sarebbe sicuramente.
«A presentare la denuncia – si legge sul quotidiano – è stato Guido Guastalla, storico dell’arte, gallerista, nominato perito d’arte dal tribunale di Grosseto e direttore della Casa Natale Modigliani di Livorno». «Che Ritratto di Pablo Picasso sia apocrifo non ci sono dubbi — conferma al Corriere della Sera Guastalla — ma nella mostra di Vienna ci sono altre quattro opere attribuite a Modigliani più che dubbie. Non sono fornite di idonea documentazione di autenticità e stilisticamente appaiono mal dipinte da falsari poco abili».
L’opera della discordia era già stata esposta in Italia nel 1984 a Livorno, in occasione del centenario della nascita dell’artista. Allora furono i due storici dell’arte Maurizio Calvesi e Federico Zeri a bollare l’opera come un falso.
Ma gli organizzatori della mostra austriaca non ci stanno e respingono ogni accusa. Il curatore Marc Restellini, raggiunto dal Corriere della Sera ha dichiarato: «Il dipinto della mostra di Vienna non è falso ma incontrovertibilmente autentico e prima di affermarlo o scriverlo bisognerebbe avere la certezza che l’esposto dica la verità». Con buona pace di Modigliani e del suo genio artistico.