Sesto Fiorentino modello di integrazione secondo “The Guardian”. L’autorevole quotidiano britannico ha pubblicato ieri un articolo dal titolo “Come i migranti hanno conquistato l’amicizia dei fiorentini diffidenti” per raccontare il progetto di integrazione promosso dalla cooperativa Il Cenacolo a Sesto Fiorentino in provincia di Firenze. La cooperativa gestisce il centro di accoglienza Il Gerlino e ha messo al lavoro i suoi operatori nelle piazze del centro storico per creare in strada spazi di dialogo che possano facilitare le relazioni e la conoscenza tra migranti e cittadini.
Conti (Coop. Il Cenacolo): «Costruire legami importanti con altri gruppi sociali» «L’articolo sul The Guardian – dichiara Matteo Conti, presidente della cooperativa Il Cenacolo, aderente al gruppo cooperativo Co&So – dimostra che il lavoro che la cooperativa Il Cenacolo sta svolgendo sul territorio, e in particolare a Sesto Fiorentino, in collaborazione con l’amministrazione comunale, sta procedendo nella direzione giusta ottenendo risultati efficaci e importanti degni anche di un’attenzione mediatica a livello internazionale. Il nostro è un modello dove l’accoglienza di persone provenienti da altri Paesi in situazione di forte disagio, si coniuga con un lavoro importante di integrazione verso il territorio, verso la comunità che li ospita e verso i cittadini. E inimmaginabile pensare di accogliere persone in maniera separata dal territorio. Questo genera evidentemente paura e diffidenza. Il modello che abbiamo attuato a Sesto Fiorentino si basa proprio su questo: costruire legami importanti con altri gruppi sociali in modo che la coesione sociale del territorio venga assicurata e i nostri ospiti possano in qualche modo continuare il loro percorso di integrazione e accoglienza in maniera possibile e soddisfacente».
L’articolo «Dopo le proteste contro i richiedenti asilo, un sindaco ha lanciato con successo una campagna per trattare i nuovi arrivati con rispetto – scrive nell’articolo Angela Giuffrida – Quando gli abitanti di Sesto Fiorentino hanno sentito che 50 richiedenti asilo si stavano trasferendo in un ex hotel nel centro storico, hanno risposto più o meno come nel resto d’Italia […] Il sindaco Lorenzo Falchi ha scelto di sfidare queste preoccupazioni e dopo sei mesi Sesto è diventato un modello sul modo di trattare i migranti con dignità» «Erano preoccupati su come sarebbe potuta cambiare la piazza» ha raccontato al The Guardian Dalila De Pasquale, coordinatrice de Il Cenacolo. «Lo schema per integrare i nuovi arrivati – si legge – è iniziato con un progetto comune per pulire la piazza da ciò che più infastidiva i residenti: i mozziconi di sigarette. I migranti, principalmente provenienti da Mali, Senegal, Bangladesh, e Pakistan, hanno lavorato insieme ad un gruppo di pensionati, loro stessi immigrati dal sud. Il progetto si è evoluto in un incontro settimanale in Piazza tra i residenti locali e i migranti coinvolgendo anche gli esercenti».
Il sindaco Falchi: «Esperienza capace di abbattere la diffidenza» «È bello leggere della nostra città – dichiara il sindaco Lorenzo Falchi – su una testata importante come The Guardian a proposito di una esperienza positiva di accoglienza, dialogo, integrazione. Alla Cooperativa Il Cenacolo va tutta la nostra gratitudine per aver resa possibile un’esperienza capace di abbattere la diffidenza e le barriere culturali, trasformando il conflitto in una fruttuosa opportunità di dialogo».