ROMA – Sul disastro Moby Prince “non risultano atti o documenti” che siano “soggetti a classifiche di segretezza”.
Ha risposto così il presidente del consiglio Mario Draghi alla commissione d’inchiesta presieduta dal deputato Pd Andrea Romano sulla tragedia che costò la vita a 140 passeggeri morti nello scontro fra un traghetto e una petroliera, a Livorno, il 10 aprile 1991. “Inoltre – prosegue la lettera di Draghi – non risulta che siano stati apposti limiti all’accesso della documentazione in possesso del Comando generale o della Capitaneria di porto a seguito delle richieste formulate da parte dell’Autorità giudiziaria e delle commissioni parlamentari”.
“Ringrazio il presidente del consiglio Mario Draghi per aver risposto alla richiesta unanime di desecretazione degli atti relativi alla strage della Moby Prince che era venuta in agosto dalla Commissione parlamentare d’inchiesta. Oltre alla condivisione degli obiettivi di piena ricostruzione della verità che viene dal presidente del consiglio, è particolarmente importante la notizia circa l’assenza di documenti o atti relativi al disastro della Moby Prince che siano stati soggetti a classifiche di segretezza” ha detto Andrea Romano.