moby prince«Finalmente ci siamo. Se tutto va bene nel giro di poco tempo avremo una legge che istituirà una commissione parlamentare di inchiesta sulla tragedia del Moby Prince». Così Luchino Chessa, figlio del comandante del traghetto sul quale morirono 140 persone la sera del 10 aprile del 1991 in rada a Livorno, commenta, con una nota, la richiesta di una commissione di inchiesta dei senatori del M5S che annunciano di aver già pronto un disegno di legge per realizzare l’obiettivo. 

23 anni di aspettative deluse «Come familiari delle vittime siamo positivamente colpiti per l’accelerazione politica – prosegue Chessa -. In 23 anni di sofferenze, delusioni per come si sono svolte le vicende giudiziarie, aspettative deluse, sentiamo che forse siamo sulla strada giusta. Negli anni abbiano avuto numerosi contatti con parlamentari e senatori, ma ogni volta è stato un nulla di fatto. Il momento attuale sembra trovare varie congiunture favorevoli: un Parlamento e un Senato rappresentati da volti nuovi, giovani, che hanno voglia di cambiare, e Michele Piras, uno dei promotori della proposta di legge, ne è un esempio concreto, un’aria di rinnovamento che circola un po’ ovunque, sia nei palazzi che nelle piazze e poi c’è la nostra forza, la forza di noi familiari delle vittime che non si è indebolita, anzi si è rafforzata con il cammino comune delle due associazioni unite nella battaglia comune, l’Associazione 10 Aprile e l’Associazione 140». 

Un anniversario di giustizia «La voglia di lottare non ci manca – conclude la nota di Chessa – e sentiamo concreta la speranza di un nuovo corso. Sentiamo il supporto di una buona parte della stampa e della società civile che tutti i giorni nei vari modi possibili ci sostiene, e anche questo è un segno che finalmente nel nostro paese qualcosa si muove. Il 10 aprile si avvicina e questo anniversario sarà per noi un momento di sintesi di un anno pieno di novità, ma anche il punto da cui partire per avere finalmente giustizia».