Il ventennio 1940-1960 ha segnato profondi cambiamenti nella nostra società, facendoci passare da un’antica civiltà fondata sull’essere umano, all’attuale società dei consumi dominata dalla tecnologia. L’impronta più immediata di questo passaggio è data dalla lingua popolare, un toscano ricco di sfumature, coloriture e vocaboli legati all’universo quotidiano, in cui la giornata cominciava con il sorgere del sole e finiva con la luna. Si potrà rivivere tutto questo lunedì 16 giugno alle 21 al Giardino dell’Orticoltura di Firenze, con lo spettacolo dal titolo significativo ‘Mi rammento‘, in anteprima nazionale.
Passato e preste sullo stesso palco La storia, ambientata nella frazione di Candeli, alle porte di Firenze, ripercorre le vicende realmente vissute dall’autore Giovanni Caselli, antropologo e storico del territorio ed è interpretata da 9 attori tra cui: Alessandro Bellucci, Lorenzo Cardile, Angela Carlisi ed Elena Pasquinelli. Grazie alla regia di Daniele Lamuraglia, si rivedrà come si vivevano le feste, qual era il legame con la lettura, come si risolvevano le diatribe tra vicini, quali erano gli antichi mestieri, passando per il ballo, i divi del cinema e l’incanto che suscitava la saggezza degli anziani. Nel finale dello spettacolo sarà proprio il nonno del protagonista, depositario delle antiche verità, a ricomparire al nipote dall’al di là e ad ascoltare perplesso la descrizione di un mondo che ha perduto i suoi punti di riferimento.