MONTEPULCIANO – C’è Andrea Pennacchi al Teatro Poliziano per l’atto conclusivo di una stagione di prosa che ha ritrovato una massiccia partecipazione popolare.
Si profila infatti il tutto esaurito anche per l’appuntamento di domenica 26 marzo, quando alle 21.15, è in agenda “Mio padre – appunti sulla guerra civile”. Ben noto al pubblico televisivo per la sua capacità di proporre il teatro di parola nel programma di La7 “Propaganda live”, Andrea Pennacchi è un narratore sagace nell’umorismo e raffinato nella sensibilità; con una carriera trentennale sui palcoscenici dove ha concepito un personaggio di culto come il Pojana, è spesso impegnato al cinema e nelle serie tv di successo.
Lo spettacolo che suggella il cartellone di Montepulciano è un racconto in musica, scandito dalle chitarre di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato: brani originali ed elaborazioni di temi tradizionali impreziosiscono la drammaturgia.
Sulla scena, Pennacchi tratteggia la storia di suo padre, partigiano deportato nel campo di concentramento di Ebensee. Attraverso la vicenda paterna, trattata con toni ora intimi, ora ironici, si amplia la prospettiva su un periodo centrale e comunque irrisolto per la storia d’Italia. L’espressione dialettale e la levità delle battute inducono al sorriso, pur affrontando l’abominio nazista e l’impietosa lotta per la sopravvivenza.
Andrea Pennacchi ha concepito questo testo dopo la scomparsa del padre: “Quando è morto, mi sono svegliato di colpo e c’era un casino da mettere a posto. E il papà che era bravo a mettere a posto, non c’era più. Così sono finiti i miei favolosi anni ’90. La fine di una festa, la nascita di una nuova consapevolezza.”
“Come Telemaco, ma più vecchio e sovrappeso – spiega l’autore e protagonista – mi sono messo alla ricerca di mio padre e della sua storia di partigiano e prigioniero, ma più ancora della sua Odissea di ritorno in un’Italia devastata dalla guerra. Sperando di trovare un insegnamento su come si mettono a posto le cose.”
Si completa così il programma invernale del Teatro Poliziano che ha presentato personalità celeberrime, quali Lino Guanciale, Marisa Laurito, Paolo Fresu, Sabina Guzzanti, Giorgio Tirabassi, Antonio Rezza. Il consenso del pubblico ha consentito di registrare una serie di record che soddisfano gli organizzatori della Fondazione Cantiere Internazionale, come si evince dalle parole della presidente Sonia Mazzini: “Tutti gli spettacoli sono andati sold out, anche in virtù degli oltre 250 abbonati che in un Comune di 14mila abitanti, peraltro dotato di due teatri, danno la misura del fermento culturale riattivato anche grazie al nostro lavoro. I temi trattati negli spettacoli, spesso crudi e attuali, restituiscono al teatro la centralità nel dibattito pubblico, soprattutto quando le presenze di spettatrici e spettatori sono così numerose e rappresentative”.