Mentre Affaritaliani lancia e snocciola i primi risultati parziali dell’elezione di Miss Governo, la Toscana invita le politiche in questione (dalla battistrada Maria Elena Boschi in giù) a boicottare concorso e graduatoria. Lo fa, in una nota, il coordinamento donne della Cgil Toscana guidato da Anna Maria Romano: «Ministre, ribellatevi alla classifica di Miss governo», si legge nel comunicato.
La presa di posizione «Per combattere la piaga servono formazione e pari opportunità. Ministre, ribellatevi alla classifica di miss governo», ha detto la stessa Romano. La “piaga” di cui parla si riferisce ai femminicidi e, attraverso la comunicazione dell’organizzazione sindacale regionale aggiunge: «Basta alla mattanza. Il femminicidio è prima di tutto un problema sociale che lo Stato non deve esclusivamente considerare una questione solo da reprimere penalmente». La Romano sottolinea che «quello di cui abbiamo bisogno, come donne, sono le condizioni necessarie a garantire le pari opportunità in ogni ambito della vita di questo Paese. A partire dal combattere pubblicamente, senza remore, ogni abuso del corpo delle donne. Ci sarebbe servito l’esempio della ribellione delle ministre, in formazione numericamente paritaria nel governo in carica, all’uso del loro corpo esposto nelle pagine dei giornali nella classifica di Miss governo». Per il coordinamento donne della Cgil Toscana, «serve organizzare una formazione mirata per i docenti, gli operatori sanitari e sociali, le forze dell’ordine, i magistrati, i giornalisti. Sono solo esempi di quanto – si sottolinea nella nota – è necessario fare, e anche grida di rabbia. C’è una risposta inadeguata da parte dello Stato nel non dare alle sue azioni in questo ambito carattere strutturale e culturale».