gioco-dazzardo-patologico_1.jpgUn servizio di prevenzione e cura del gioco d’azzardo patologico gestito dalla Caritas diocesana di Pisa. Si chiama ‘Mind the Gap’, esattamente come la frase resa celebre in tutto il mondo dalla metropolitana di Londra, ma che stavolta non si riferisce ai vuoti presenti fra la banchina e la porta delle metro bensì alle cosiddette ludopatie perché ‘Gap’ sta per Gioco d’azzardo patologico.

Opera finanziata con i fondi dell’8×1000 «E’ un’opera ‘segno’ – ha spiegato il direttore, don Emanuele Morelli – interamente finanziata da Caritas Italiana con i fondi dell’8×1000 e 10 mila euro, che nasce per illuminare ulteriormente un fenomeno sempre più diffuso anche a Pisa e dare una prima risposta competente al numero crescente di persone alle prese con problemi di gioco d’azzardo patologico. Solo l’anno scorso abbiamo seguito una trentina di persone con il nostro Centro d’ascolto scoprendo che, dietro i problemi economici o le difficoltà nella gestione del reddito, c’era la dipendenza da gioco»”.

In Toscana ha giocato nell’ultimo anno il 34,5% degli studenti Secondo l’indagine annuale dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa sulle dipendenze fra i giovani di età compresa fra i 15 e i 19 anni, in Toscana ha giocato nell’ultimo anno il 34,5% degli studenti e il 10,9% di essi è a rischio dipendenza. Lo sportello della Caritas sarà gestito dalla cooperativa sociale ‘Il Cammino’ di Lari (Pisa) impegnata da anni sul fronte delle dipendenze: «Il servizio – dice il presidente Matteo Lami – sarà coordinato da un’educatrice che avrà il compito di guidare il primo colloquio e stabilire come proseguire, avviando un percorso terapeutico all’interno dello sportello con il coinvolgimento della psicologa inserita stabilmente nel gruppo di lavoro, oppure contattando il Sert per definire congiuntamente un percorso alternativo e mirato alla dipendenza patologica».