Ci sarà un motivo valido se durante il passaggio dei bolidi delle Mille Miglia 2017 – in programma domani sabato 20 maggio – in provincia di Siena, fra Torrenieri e Buonconvento, intorno al km 197 della Cassia, le vetture rallenteranno per un attimo. Sarà per rendere omaggio ad un pilota, Enrico Benini, che nel corso delle Mille Miglia edizione del 1930, perse la vita proprio in quel punto, all’altezza del ponticino sul torrente Serlate. Nelle scorse settimane infatti il Siena Club Auto Moto d’Epoca ha deciso di restaurare e riposizionare il Cippo commemorativo della scomparsa del pilota Enrico Benini.

La scoperta Un cippo in travertino che esisteva e che era posizionato da molti anni sulla parte destra della Cassia in direzione Nord, tra gli alberi e la vegetazione al lato di una piazzola di sosta, di cui si erano perse le tracce. «Ma dopo i lavori di pulizia e potatura degli alberi dello scorso autunno – racconta Franco Becci del Siena Club Auto – il cippo non si trovava più nella sua posizione ed a seguito di una ricerca sul luogo, da parte del Siena Club Auto Moto d’Epoca è stato ritrovato nella scarpata, probabilmente per la caduta di uno degli alberi». Quelli del club sapevano dell’esistenza del cippo per in ricordo di un incidente delle Mille Miglia ma senza conoscere l’anno e pilota. Con la collaborazione della Provincia di Siena (responsabile della strada) c’è stato l’intervento poter sollevare e poi trasportare il cippo a Buonconvento per un restauro.

L’incidente E’ stato così chiarito che l’incidente era avvenuto nella quarta edizione della celebre corsa (del 1930) e che il pilota deceduto era il fiorentino Enrico Benini di 25 anni, che stava partecipando a bordo di una Alfa Romeo 1750 SS. Dagli articoli dell’epoca si può leggere che l’incidente è avvenuto a seguito del contatto dell’auto con la spalletta del ponte e il Benini è stato sbalzato fuori dell’auto battendo violentemente la testa sopra ad un sasso.

Futuro Pignone Come ricorda il Siena Club Auto Moto d’Epoca, il giovane pilota Enrico apparteneva alla famiglia Benini, fondatrice della storica Fonderia del Pignone, e che già si occupava insieme al padre della direzione dell’azienda. L’attività di pilota era iniziata nel 1928 al Circuito del Mugello, proseguita nel 1929 e nel 1930 quando ha partecipato alla sua seconda Mille Miglia. La storia sportiva è breve di partecipazioni a gare, perché il Benini stava proseguendo gli studi in vista di un ruolo di primo piano nell’industria di famiglia; ma le poche partecipazioni avevano rilevato doti veramente elevate come pilota giungendo quinto assoluto nel Circuito del Mugello nel 1928 e partecipando nello stesso anno alla Coppa Ciano a Livorno. Nel 1929 aveva conquistato un importante e prestigioso piazzamento al Circuito del Mugello giungendo terzo assoluto alle spalle di Brilli Peri e Morandi e gareggiando con piloti come Campari, Ferrari, Nuvolari e Varzi. Il tragico destino lo attendeva l’anno successivo il 13 aprile alle guida dell’Alfa Romeo 1750 SS Spyder Zagato nell’incidente che il cippo commemorativo ricordava.