Continua l’emergenza migranti con la distribuzione degli arrivi sui territori. A Montevarchi sono stati assegnati cinque nuovi profughi e il sindaco, Silvia Chiassai, non ci sta, soprattutto perchè dice che «gli altri Comuni del Valdarno continuano a non accogliere nessuno». Il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai è intervenuta molto duramente sulla vicenda criticando il Governo per “l’irresponsabilità” dei numeri ed attaccando anche un business locale “da tre soldi” di certi privati che finisce per alimentare la svalutazione e il degrado di aree del territorio comunale.
A Montevarchi percentuale doppia di migranti «Non si arresta l’ondata di migranti, autorizzata dal Governo centrale, dove purtroppo gli unici a rimanere con il cerino in mano sono i sindaci dei vari territori, messi sempre di fronte al fatto compiuto, senza avere alcuna voce in capitolo o potere di intervento- dichiara il sindaco -. L’accordo Anci- Ministero dell’Interno sull’assegnazione del numero dei migranti ai Comuni ha previsto una distribuzione che si basa solo sul parametro della popolazione residente. A Montevarchi, proprio in riferimento a questo criterio, potremmo accogliere fino a un massimo di 115 migranti, senza tenere in considerazione altre criticità. Abbiamo ricevuto una recente comunicazione della Prefettura con l’arrivo nel nostro Comune di altri 5 migranti, mentre registriamo che altri Comuni del Valdarno continuano a non accogliere nessuno. Ciò la dice lunga sul disequilibrio in corso e sui risvolti sociali che ne derivano, visto che Montevarchi già sostiene una immigrazione residente che si attesta intorno al 16% della popolazione, risultando il doppio della media nazionale all’8%, con un numero di circa 50 profughi già presenti da tempo».
«Business da tre soldi» «Sono sinceramente preoccupata e irritata – continua la nota – per la chiara irresponsabilità dimostrata dal Governo che continua a scaricare l’emergenza migranti sui Comuni e sui territori, azionando una bomba sociale a orologeria i cui effetti potrebbero essere drammatici senza adeguate risorse, strutture, mezzi di controllo e con i sindaci sempre più imbavagliati di fronte alla crescita esponenziale e incontrollata dei numeri. Ma la colpa non è solo a livello centrale: nel comune di Montevarchi, siamo più disponibili ad accogliere migranti rispetto ad altri Comuni non certo per carità, anzi: i vincitori dei bandi di accoglienza, spesso cooperative e associazioni, si muovono sul mercato alla ricerca di immobili dove sistemare i migranti. Nel nostro comune ci sono cittadini disponibili ad affittare le loro strutture o abitazioni con canoni di locazione molto bassi, per un business da tre soldi che, per egoismo, porta ad una svalutazione degli immobili oltre a generare un forte malcontento per la presenza crescente di extra-comunitari nei quartieri della città».
Soli nel gestire l’emergenza «Ci sono comuni del Valdarno che non hanno neanche un profugo, perché?», si chiede il primo cittadino di Montevarchi. «Perché i loro cittadini non danno la disponibilità di alloggi, mentre sul territorio montevarchino la disponibilità continua ad esserci. Purtroppo stiamo cercando con fatica di contenere l’espansione di questo fenomeno legato anche all’immediatezza del piccolo guadagno con pericolose conseguenze invece sul piano della tenuta sociale, della qualità delle aree, della percezione della sicurezza, di cui potremmo leccarci le ferite per molto tempo. Stiamo cercando con ogni mezzo di intervenire con controlli sulle abitazioni, sulle strade e sulle piazze di Montevarchi, ma il problema resta in quanto siamo lasciati soli nel gestire e nell’affrontare le conseguenze di un’immigrazione economica incontrollata. Mi sto adoperando con ogni mezzo per migliorare questa situazione, per combattere il menefreghismo del Governo, ma devo poter contare anche sulla comunità che vuole salvaguardare la città più che tutelare di piccoli interessi di bottega, altrimenti ogni sforzo risulterà sempre più vano”