SIENA – Il baritono Matthias Goerne, tra i più acclamati interpreti a livello mondiale del repertorio liederistico, fra i protagonisti con il suo recital il 20 gennaio della Micat in Vertice N. 100.
A suo tempo allievo di autentiche leggende come Fischer-Dieskau e Schwarzkopfm, è una delle voci più ammirate di oggi, al fianco di pianisti del calibro di Leif Ove Andsnes e Pierre Laurent Aimard; ha cantato con celebri direttori come, fra gli altri, Abbado, Blomstedt, Chailly, Honeck, Neeme e Järvi, Jurowski, Ozawa, Pappano. Al Teatro dei Rozzi sarà con la pianista Yulia Levin.
Presenteranno un interessante programma nel quale Mahler, autore di Lieder tratti dalle raccolte su testi di Friedrich Rückert, Des Knaben Wunderhorn e Kindertotenlieder, dialoga con lo Shostakovich della Suite su versi di Michelangelo, lavoro estremo carico di amare riflessioni dal sapore autobiografico. Brani di valore, che Goerne affianca alla ricerca di corrispondenze nelle atmosfere espressive e nei testi di questi due eccezionali compositori. Sarà ancora l’occasione per ammirare Goerne, il suo timbro caldo e i suoi fraseggi accurati, tutte qualità che ne fanno un’autentica star della vocalità da camera. Presente alla Carnegie Hall di New York, alla Wigmore Hall di Londra, alla Scala di Milano, attivo anche come cantante d’opera sui maggiori palcoscenici, Goerne è anche protagonista di una cospicua e apprezzata esperienza in sala d’incisione.
Entrare nei Lieder di Mahler significa rivelare un universo di motivi complessi. Sperimenta più stili e ambientazioni: si pensi al ciclo Des Knaben Wunderhorn, prima scritto per voce e pianoforte e poi orchestrato. È un’opera unitaria, ma vi ritroviamo situazioni molto diverse: disperazione e gioia, sogno e durezza del reale. Mahler collega strettamente il Lied alla stesura di sinfonie. Molto materiale musicale del Wunderhorn è stato riutilizzato per la stesura di tre grandi sinfonie: la Seconda, la Terza e la Quarta.). Tale riutilizzo dimostra come Mahler elevi il lied a centro della sua invenzione musicale. Mahler ha scritto anche cicli di Lieder concepiti come opere a se stanti: i Kindertotenlieder e i Ruckert lieder, scritti fra Quinta e la Sesta sinfonia. Nel primo ciclo coglie un punto di vista poetico- esistenziale; come nel Lied ‘Ich Bin Der Welt Abhanden Gekommen’, con la rappresentazione di un uomo che ha perso la speranza nel mondo e che ha trovato la serenità nell’altrove. Una sublimazione del Lied oltre se stesso, nel silenzio sospeso del pianissimo conclusivo.
Composta nel 1974 per basso e pianoforte, Suite su Versi di Michelangelo Buonarroti di Dmitrij Šostakovič è stata successivamente trasposta per orchestra. Šostakovič considerava la suite nella sua versione finale come la sua ultima sinfonia. Morì il 9 agosto 1975, prima che la versione per orchestra venisse rappresentata. Scritta in parte per celebrare il quinto centenario dalla nascita di Michelangelo, la suite raffigura le ambientazioni di 11 poemi di artisti e scrittori italiani su argomenti che vanno da amore e creatività a morte ed esilio. Il sobrio arrangiamento di Šostakovič sottolinea la gravità dei temi più pesanti di questa suite; hanno una rilevanza personale con il compositore in punto di morte un’intera esistenza vissuta sotto il regime sovietico. Guida all’ascolto alle 20,30; inizio concerto alle 21 (www.chigiana.org).