SIENA – Evento magistrale della Micat in Vertice N. 100, l’Accademia Musicale Chigiana celebra la Pasqua giovedì 6 aprile al Teatro dei Rozzi, con ‘Dieterich Buxtehude Membra Jesu nostri patientis sanctissima BuxWV 75’ del Coro della Cattedrale di Siena ‘Guido Chigi Saracini,’ diretto dal maestro Lorenzo Donati.
Un concerto imponente con le voci sostenute dalla musica di Luca Giardini e Margherita Simionato violino, Alessia Travaglini viola da gamba, Claudia Cecchinato violoncello barocco, Andrea Perugi organo. Partner della Chigiana, Opera della Metropolitana e la nostra Arcidiocesi.
«Un avvenimento certamente importante – spiega il maestro Lorenzo Donati -: per la proposta musicale e per l’aderenza al periodo pasquale. Il ciclo di cantate del compositore del primo Barocco Dietrich Buxtehude è una straordinaria e dolente raffigurazione del corpo di Cristo sofferente in croce. Ogni parte umana, come ingigantita da una lente di ingrandimento, ci appare descritta dalle note straordinarie di uno dei più grandi compositori dell’epoca, di poco precedente a quella di Bach. Il grande Johan Sebastian affrontò ore e ore di cammino per ascoltare un concerto organistico di Buxtehude, all’epoca una star della musica».
L’opera ‘Dieterich Buxtehude Membra Jesu nostri patientis sanctissima BuxWV 75’? «Niente meglio di questo capolavoro che, con sette cantate, ci parla e fa riflettere sulla Passione di Cristo. Lo stile di Buxtehude è quello italiano, con schietti contrasti timbrici e dissonanze che risolvono magicamente. L’opera concede spazio alle tante belle voci del coro che canteranno tutte anche da soliste. Gli archi e l’organo interverranno a volte a sostegno delle voci e altre volte in contrasto».
Il messaggio al pubblico? «L’opera ‘Membra Jesu Nostri’ di Buxtehude rende la nostra attenzione alle piaghe di Cristo più viva, grazie alle voci e all’intreccio contrappuntistico. Un monito simbolico e chiaro per tutti, in contemplazione della sofferenza del Cristo in croce».
Il Coro della Cattedrale di Siena ‘Guido Chigi Saracini’? «Si presenterà con un ensemble tipico dell’epoca barocca: 24 voci. L’opera, comunque, prevede due parti di soprano: l’equilibrio tra le voci sarà, quindi, a favore delle sezioni femminili. Inoltre, grandissimi maestri al violino, alla viola da gamba, al violoncello e all’organo, saranno un tutt’uno con le voci per realizzare un concerto indimenticabile».
Un concerto esclusivo con il Coro della Cattedrale accompagnato da strumenti barocchi. L’effetto di questa ‘coreografia’ artistica? «Abbiamo già eseguito musiche del Rinascimento in Cattedrale con l’ensemble di ottoni rinascimentali ‘La Pifarescha’. Questa volta, invece, dopo l’esperienza dello ‘Stabat Mater’ di Rossini, avremo un ensemble cameristico barocco. Sarà certamente un bell’intreccio di suoni, per farci entrare al meglio nel clima di meditazione del triduo pasquale».
Inizio concerto alle 21; guida all’ascolto alle 20,30 www.chigiana.org