FIRENZE – Virus sinciziale, influenza e, anche se in misura molto ridotta, Covid: da giorni l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze è preso d’assalto, con un’affluenza record in molti reparti. La situazione è particolarmente impegnativa in rianimazione, dove nei giorni scorsi sono stati occupati tutti i posti letto. Lo rende noto lo stesso ospedale.
A provocare il ‘tutto esaurito’, la combinazione tra il virus sinciziale, responsabile di bronchioliti molto aggressive nei piccoli, e l’influenza, che quest’anno è arrivata in anticipo. “Al momento – spiega il professor Zaccaria Ricci, primario dell’anestesia e tianimazione del Meyer – abbiamo sette bambini che hanno richiesto intubazione e ventilazione meccanica invasiva e altrettanti che necessitano di un supporto respiratorio non invasivo”. Si tratta di pazienti che arrivano da tutti gli ospedali della regione e che sono molto piccoli, la maggior parte ha pochi mesi o comunque non più di un anno.
Dall’ospedale spiegano che la situazione non è facile neppure al pronto soccorso dove gli accessi, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sono aumentati del 30%: nei primi 15 giorni di dicembre del 2021 c’erano stati 1500 accessi, mentre nel 2022 sono stati 2000. Ma il trend in aumento riguarda tutto l’anno: le famiglie che si sono rivolte al pronto soccorso del pediatrico fiorentino nel 2021 sono state 33.200, mentre a fine anno si stima che il numero dei pazienti assistiti salirà a quasi 40mila. “In questi giorni – spiega Stefano Masi, responsabile del pronto soccorso – stiamo vedendo davvero moltissimi casi di influenza: nella maggior parte dei casi si tratta per fortuna di codici minori, ma non mancano i bambini, magari più piccoli, che necessitano di ossigeno ad alti flussi. Quest’anno l’influenza si è presentata in anticipo e ha una forma più aggressiva: febbre e sintomi durano più a lungo del consueto e questo finisce per spaventare molti genitori”. Il picco di affluenza si registra soprattutto durante il fine settimana, con punte di 180-200 accessi giornalieri. Sotto stress anche il reparto di pediatria, che negli ultimi giorni, per fronteggiare l’assalto, ha dovuto raddoppiare i posti letto a disposizione.