Sono oltre 34 milioni le trattrici attualmente operanti nel mondo, delle quali il 39% concentrate in Asia, il 36% in Europa, il 22% nelle Americhe e solo percentuali minime collocate in Oceania e Africa, quest’ultima in grave deficit di meccanizzazione e con una percentuale pari ad appena l’1,5% del totale mondiale. Questo parco macchine – stimato da FederUnacoma sulla base dei dati FAO – è destinato ad aumentare in modo considerevole negli anni prossimi, perché la domanda di tecnologie per coltivare la terra è in forte crescita.

Negli ultimi anni le vendite di trattrici si sono attestate intorno ai due milioni di unità annue, e il trend di medio e lungo periodo dovrebbe segnare incrementi ulteriori, portando un accrescimento rapido del parco macchine complessivo. I dati sul mercato – presentati dall’Associazione mondiale dei costruttori Agrievolution nel corso della grande esposizione internazionale delle macchine agricole EIMA International, in svolgimento alla fiera di Bologna – evidenziano il ruolo sempre più importante dei mercati emergenti dell’India, che a fine anno dovrebbe confermarsi con un quantitativo di trattrici vendute sul territorio nazionale intorno alle 620 mila unità, e della Cina, che si stima chiuderà l’anno al secondo posto con un quantitativo immatricolato prossimo alle 500 mila unità. In Europa occidentale si prevede un numero di immatricolazioni pari a 160 mila unità, e negli Stati Uniti un quantitativo di poco superiore alle 100 mila unità. In evidenza anche i nuovi mercati, come quello della Turchia (57 mila unità previste), e della Federazione Russa (24.500 macchine).

La consistenza numerica delle vendite rappresenta un indicatore importante dell’attuale localizzazione della domanda, ma non corrisponde al valore economico assoluto, giacché le trattrici vendute sui mercati occidentali “tradizionali” presentano potenze motoristiche e un livello tecnologico più elevati rispetto ai Paesi emergenti e quindi pesano in modo maggiore in termini di valore. Le trattrici immatricolate in Europa corrispondono ad un valore intorno ai 26 miliardi di euro, quelle vendute negli Stati Uniti ammontano ad un valore complessivo di 21 miliardi, seguite da quelle cinesi attestate su un valore di circa 14 miliardi. L’incontro di Agrievolution ha infine gettato lo sguardo all’anno 2015, formulando previsioni per alcuni Paesi: la Cina dovrebbe confermarsi sugli attuali livelli di mercato, mentre l’Europa dovrebbe segnare una flessione intorno al 7%, dovuta soprattutto ad un calo dei mercati trainanti di Francia, Germania e Regno Unito, prevedibile dopo i forti incrementi degli ultimi anni.