«Nella Piazza del Campo ci nasce la Verbena, viva la nostra Siena». Anche a Firenze. Questa e la standing ovation che ha accompagnato l’uscita dal campo di Daniel Hackett sono le due fotografie-simbolo della prima uscita ufficiale, in casa, della Montepaschi Mens Sana al Mandela Forum di Firenze, in occasione delle partite interne di Eurolega. La partita è finita poi 75-84 per il Galatasaray campione di Turchia guidato dall’ex coach di Siena Ergin Ataman ma, al di là di questo e di alcuni risvolti tecnici che dovranno essere analizzati dalla squadra di Crespi, i 5300 che si sono recati al palazzetto e le sensazioni percepite al Mandela rappresentano, di per sé, un primo segnale positivo per l’avventura europea della Montepaschi 2013-2014.

La partita Si può dire che il Galatasaray ha fatto valere una maggiore esperienza, da squadra ambiziosa che vuole giocare un ruolo da protagonista in Eurolega.Erceg, Gordon, l’ex di giornata Domercant ma soprattutto Harroyo hanno scavato un autentico solco nel secondo quarto, con canestri di pregiatissima fattura e di elevata difficoltà. I turchi hanno creato un margine di sicurezza che la Montepaschi ha limato ma mai annullato. Hackett, insieme a Green, Viggiano e – a tratti – Ortner, Hunter e Nelson hanno offerto una buona prova. Sul fronte dei singoli sono mancati English, Carter e anche il capitano Ress per coach Marco Crespi che, però, può guardare al bicchiere mezzo pieno per la complessiva tenuta e coesione di squadra. «Eccezion fatta per la seconda metà del secondo quarto dove li abbiamo guardati giocare», ha sottolineato l’allenatore senese.  Il primo atto di Eurolega è servito alla Montepaschi, composta da numerosi giocatori esordienti, per saggiare le difficoltà fisiche e tecniche che si troverà di fronte in Europa. L’esperienza si fa giocando e cercando di sfruttare fattori congeniali alle tue doti che rispondono al nome di versatilità, agilità e sfacciataggine. Il tutto unito a un rapporto più empatico e caloroso con il pubblico che, storicamente, è stato un vero e proprio pistone in più nel motore della piccola Siena che sfidava le superpotenze economiche e politiche d’Europa quali Mosca, Barcellona, Atene, Tel Aviv e altre metropoli continentali. La squadra deve crescere, il Mandela Forum dovrà essere più presente con il suo tifo.

La Mens Sana e Firenze Contro i turchi, a un primo impatto visivo, il palazzetto era circa per tre quarti pieno. Nonostante la rinuncia della Brigata biancoverde, il principale gruppo organizzato della tifoseria mensanina, a partecipare sugli spalti agli incontri fiorentini. La platea era forse meno accalorata e meno partecipe rispetto al PalaEstra ma c’era. Ed ha accolto con affetto la plurititolata società senese. Anche grazie agli omaggi e alle agevolazioni distribuite a scuole e società giovanili di basket di Firenze e della Toscana. Non solo grazie all’accordo con la Fiorentina, non proprio ben digerito all’ombra della Torre del Mangia. In secondo luogo, l’andamento della partita ha favorito la partecipazione sugli spalti con una Montepaschi partita male nel primo tempo e capace di rimanere sempre in gioco grazie a numerosi spunti di rimonta nei secondi due quarti sotto la guida del suo giocatore simbolo, Daniel Hackett (per lui 26 punti e 30 di valutazione). Hackett lo è a Siena e anche a Firenze sembra già un idolo. È il giocatore più in vista e più chiacchierato. E questo tende a fare di te un personaggio. Ma il suo rendimento sul campo è stato da leader, carismatico e tecnico, capace di caricarsi sulle spalle tante responsabilità per trascinare un’intera squadra. E questo ti consacra: l’applauso che ha accompagnato l’uscita dal campo del numero 23 per raggiunto limite di falli è lì a testimoniarlo. Anche lontano da quello che è il tuo canonico campo di casa a Siena. «Non c’era l’inferno», ha detto il coach turco Ergin Ataman ricordando come, durante la sua esperienza alla Mens Sana, si fosse creato quel clima così acceso al PalaEstra di Siena. Elemento che lo portò a vincere per la Montepaschi, nel 2002, il primo dei 21 trofei che poi la società di Viale Sclavo ha collezionato nella propria bacheca fino ad oggi. Riuscirà Firenze a ricreare quel clima? Visto il primo feedback, le potenzialità ci potrebbero essere ma ancora non si sono espresse totalmente. L'8 novembre al Mandela arrivano i due volte campioni d’Europa dell’Olympiacos. Quella potrebbe essere già un’occasione per accendere ulteriormente il pubblico. Senese, fiorentino e toscano.