Entrano nell’inchiesta “Time Out” sul fallimento per bancarotta della Mes Sana Basket di Siena anche due indagati eccellenti, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi e vicedirettore del gruppo Corriere, e il Ct della Nazionale di Basket, Simone Pianigiani. A rivelarlo è questa mattina il quotidiano La Nazione che nella civetta titola “Mens Sana indagati Bisi e Pianigiani” e che dedica alla vicenda una intera pagina.
Prosegue, dunque, l’inchiesta condotta dal Pm, Antonino Nastasi, che nel maggio scorso portò agli arresti domiciliari il patron della società plurititolata, Ferdinando Minucci e che la settimana scorsa vide l’interrogatorio di Valentino Fanti, per lunghi anni nella segreteria del presidente di Banca Mps, Giuseppe Mussari.
Secondo il quotidiano nella giornata di ieri gli uomini della Guardia di Finanza di Siena hanno eseguito perquisizioni nelle abitazioni di Bisi e Pianigiani (che dal 2006 al 2012 fu allenatore della Mens Sana riportando sei vittorie ai campionati nazionali) ed hanno contestato al primo il reato di ricettazione e al secondo di evasione fiscale.
Con l’iscrizione nel registro degli indagati di Stefano Bisi e Simone Pianigiani, nell’inchiesta ci sarebbero complessivamente 31 persone indagate. Nel maggio scorso vennero arrestati l’ex presidente della Mens Sana, Ferdinando Minucci, la sua segretaria Olga Finetti e i titolari di due aziende dell’Emilia-Romagna. Gli sviluppi delle indagini e gli interrogatori fatti nel corso dei mesi dal Pm Nastasi hanno portato all’iscrizione di Bisi e Pianigiani. Secondo quanto si apprende, gli uomini della Guardia di Finanza ieri avrebbero perquisito, oltre alle abitazioni dei due indagati e agli uffici del Corriere di Siena, anche l’ufficio a disposizione di Bisi a Roma, nella sede del Grande Oriente d’Italia, a Palazzo Giustiniani. La Massoneria ha subito collaborato ed è completamente estranea alla vicenda.
Nel tardo pomeriggio Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia rompe il silenzio con una nota affidata al sito del Goi: «Sono profondamente addolorato – scrive – per il trauma provocato indirettamente alla Comunione dalla vicenda giudiziaria in cui mi trovo, mio malgrado, coinvolto e nel quale il Grande Oriente è chiaramente e totalmente estraneo. Quanto alla mia posizione personale, sono sereno e sono convinto, poiché credo fortemente nella giustizia e nel corretto operato della magistratura, che riuscirò a dimostrare l’infondatezza dell’accusa che mi è stata contestata nell’ambito dell’inchiesta in corso alla quale ho dato e darò la mia piena disponibilità ad una forte collaborazione sostanziale».