La Mens Sana di Crespi non muore mai. O comunque venderà carissima la pelle fino alla fine nella sua ultima apparizione dei playoff di Serie A. Ne ha fatto le spese la Grissin Bon Reggio Emilia che si è vista battere da Siena in gara-4 della serie dei quarti di finale per 85-81 in una partita che ha annullato il match-point ottenuto 48 ore prima dalla formazione reggiana, rimandando il discorso qualificazione alla bella che si giocherà nel palazzetto senese.
Gara-4 a Reggio Partita dai mille volti e dalle continue fiammate. L’equilibrio ha sempre regnato sovrano tra queste due squadre in tutta la serie e in gara-4, forse, in maniera, ancora più netta. Ottimo avvio di Siena trascinata dalle bombe di Carter e dalle sfuriate offensive di Haynes (che alla fine chiude con 29 punti, 4 assist, un super 34 di valutazione complessiva ed una prova da leader indiscusso), meglio Reggio nel secondo e nella prima metà di terzo quarto. Poi il fallo tecnico sanzionato a Silins che cambia l’inerzia del match e scatena la rabbia di coach Menetti nel post-partita. Al di là di questo, la Mens Sana ritrova la quadratura del cerchio con il duo espertissimo Ress-Nelson nel finale di partita e conclude in crescendo il match fino alla corsa di esultanza sotto il settore ospiti di coach Crespi alla sirena finale.
Orgoglio Mens Sana Un gesto molto significativo per un allenatore ed una squadra, quella senese, che alle prese con mille e una problematicità sta offrendo e, soprattutto, sta dando tutto sul parquet allungando la sua permanenza nel massimo campionato di basket. I quarti di finale di decideranno alla bella del PalaEstra e questo può rappresentare un grandissimo plauso al lavoro senese e reggiano per lo spettacolo di intensità e di emozioni che hanno fatto vivere sul campo. Questa Siena poi, in versione “die hard”, ha rinsaldato l’amore con la piazza ed ha aumentato il rapporto empatico con una tifoseria che si emoziona, partecipa e vive con grande pathos le sorti sul parquet degli uomini di Crespi. L’orgoglio di una città è stato sicuramente intaccato dalle ultime vicende che hanno riguardato Viale Sclavo ma quella fede che non morirà mai sembra aver dato un’ulteriore spinta anche ai giocatori sul parquet. E questa è forse la più bella storia sportiva che si possa raccontare…