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La posa di una pietra d’inciampo

In tedesco si chiamano Stolpersteine e sono l’idea che da oltre 20 anni porta in giro l’artista tedesco Gunter Demnig. Si tratta delle “pietre d’inciampo”, targhe poste nelle città europee per mantenere viva la memoria delle deportazioni naziste durante gli anni della Seconda guerra mondiale. Ad oggi sono venti i Paesi europei che hanno aderito e collocato nei selciati delle strade, davanti alle abitazioni di vittime di deportazioni le “pietre” della memoria per un totare di oltre 56.000, delle dimensioni dei sampietrini ma in ottone e con incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. Le prossime “Pietre” domani saranno poste a Grosseto (piazza Duomo, ore 13.00) dallo stesso Demnig in ricordo di tre deportati politici grossetani, uccisi nei campi di sterminio tedeschi: Albo Bellucci, Giuseppe Scopetani, Italo Ragni.

box_inciampare2Il programma della giornata Nella mattinata (inizio ore 09.00, Palazzo della Provincia) si terrà il convegno “Inciampare nella memoria. Grosseto nella mappa della memoria europea”, organizzato dall’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea (ISGREC), al quale parteciperanno rappresentanti dei Comuni e delle associazioni partner del Progetto “Cantieri della memoria”, finanziato dal Cesvot, e i relatori Elisa Guida (Università degli Studi della Tuscia, “Storia e memoria delle deportazioni dall’Italia”), Mauro Papa (Clarisse Arte, “Arte e memoria della deportazione a Grosseto), Elena Vellati (Isgrec, “Storie d’inciampo: biografie dei deportati politici grossetani”).

Il professor Luca Verzichelli
Luca Verzichelli, presidente di Istituto storico grossetano della resistenza

Identità e città «L’identità culturale di una comunità e le sue radici – spiega una nota dell’Istituto storico della Resistenza grossetano – si manifestano anche in ciò che la città stessa ha deciso di ricordare. L’intitolazione delle strade e l’installazione di segni artistici è una cosa importante: è la città che si nomina, che si identifica, che si qualifica, e lo fa con il richiamare eventi e persone che hanno lasciato una traccia nel tessuto sociale e nella storia non solo locale. Alla città che ricorda con segni artistici i suoi martiri per la libertà sono dedicate le iniziative per la Giornata della Memoria 2017; l’intento è quello di riflettere sul connubio tra arte, memoria e storia; ma non solo. Vogliamo rivisitare il paesaggio urbano per scoprirvi o riscoprirvi le tracce del passato e, infine, porre nuovi segni di memoria: le pietre d’inciampo, progetto dell’artista tedesco Gunter Demnig».

Passeggiate della memoria E mentre i prossimi 26 e 27 e 28 gennaio si terranno per la città le “Passeggiate nella memoria”, con visite guidate al monumento ai Martiri dell’Antifascismo e della Resistenza, alle Stolpersteine e al bassorilievo nell’atrio del Palazzo comunale, da domani Grosseto entra a far parte della grande mappa della memoria europea della deportazione, dopo che nel 2015 avevano aderito anche Siena e Livorno.