Renato Fantoni, esponente di spicco del Partito liberale, combattente della Resistenza ed assessore alla casa nella prima giunta comunale di Firenze del dopoguerra, quella del sindaco Pieraccini, da oggi diventa, insieme a sua moglie Beatrice, ufficialmente ‘Giusto tra le Nazioni’. Fantoni accolse nella propria casa l’ebreo Eugenio Artom, che poi sarebbe diventato in futuro consigliere comunale, e senatore della Repubblica, e sua moglie Giuliana Treves.
Il figlio: «Troppo pochi 690 “Giusti tra le Nazioni”» «Siamo di fronte ad un concreto e reale salvataggio di vite umane ad altissimo rischio della propria vita e senza alcun compenso e nell’arco di tempo considerato il più pericoloso, ossia tra ottobre del 1943 ed aprile del 1945, requisiti richiesti dallo Yad Vashem per il conferimento di questa onorificenza», è scritto nella motivazione. La medaglia alla memoria della coppia è stata consegnata al figlio Piero Sarti, affiliato Fantoni, quel bambino già senza mamma a cui fu ucciso dai nazisti il papà naturale nella strage del Monte Morello e che l’uomo non esitò a portare nella propria abitazione dandogli anche il cognome. La cerimonia di consegna dell’onorificenza si è svolta nella Sinagoga di Firenze alla presenza del presidente della comunità ebraica fiorentina Dario Bedarida, dell’assessore comunale Sara Funaro, dell’assessore comunale di Vaglia, Riccardo Impallomeni e del primo assistente dell’ufficio Affari Pubblici e Politici dell’ambasciata d’Israele in Italia, Sara Ghilad. Fantoni è il primo consigliere comunale di Firenze a ricevere quel riconoscimento dallo Yad Vashem, il memoriale di Gerusalemme. Nel corso della cerimonia è stata inoltre letta la lettera che Giuliana Treves il 26 febbraio del 1951 scriveva alla famiglia Fratoni. «Cari Fratoni nell’estate del ’44 vi prodigaste tutti, la vostra accoglienza mi ha ridato la fede nella fratellanza umana. Sono passati alcuni anni ormai ma la gratitudine è ancora un sentimento vivo». «E’ una cosa importantissima – ha spiegato Sarti Fratoni – . Leggendo ho scoperto che in Italia sono circa 690 i ‘Giusti tra le Nazioni’, una cosa incredibile. Per me troppo pochi. Io non c’ero in casa quando c’erano gli Artom ma ho sempre sentito parlare di queste persone».