È accaduto proprio così questa mattina a Lucca dove gli agenti si sono sentiti dire da un magrebino di 27 anni mentre lo arrestavano: «Meglio in carcere che a casa con quelle arpie». Forse non avrà detto esattamente arpie, però gli uomini in divisa hanno capito che si trattava, appunto, di moglie e suocera. Il giovane era stato arrestato a Viareggio insieme a un connazionale. Per entrambi l’accusa è di avere rapinato lo scorso 31 ottobre un giovane della Nuova Guinea, dopo averlo tramortito con calci e pugni, alla stazione di Lucca per un bottino di 500 euro.
Stamani, grazie all’ordinanza del Gip che prevedeva, appunto, gli arresti domiciliari, gli agenti hanno bloccato i due malviventi. Allora il 27enne ha tentato la carta dello zio che però non ha voluto ospitarlo in casa propria. A quel punto, meglio il carcere alle due donne, si sarà detto. Adesso è alla Casa circondariale “S. Giorgio”.