Tutta l’emozione di salire sulla torre più alta di San Gimignano, la Torre Grossa, arricchita da “Medieval Vertigo”, uno spettacolo videomapping 3D, in italiano e in inglese, con colonne sonore originali, composte per l’occasione. E’ quanto attende i visitatori a partire da giovedì 10 agosto.
Visioni dinamiche mentre si sale verso la sommità Lo scopo è quello di trasportare virtualmente lo spettatore in un itinerario ascensionale nello spazio e nella storia della Torre Grossa e della città di San Gimignano. Il salire le scale, 218 scalini per l’esattezza, che conducono alla sua sommità sarà accelerato vertiginosamente da visioni dinamiche ed emozionanti, mutando il visitatore nel navigante di una fantastica Macchina del Tempo, che mostra oltre, e tutto intorno, l’accadere turbinoso di eventi costruttivi, storici, culturali. In un primo momento circondato da un cosmo di profondo blu, attorno a lui si riveleranno ingranaggi e scorrimenti, argani, leve, carrucole, oblò, paratie e pannelli, funi e catene che si animano con l’accensione dei motori di una astratta e complessa Macchina cosmica. Mentre si sale di quota, la Torre 3D, più alta di lui, continua a edificarsi in blocchi.
Lungo il percorso i personaggi che hanno animato San Gimignano Intanto prendono forma gli ambienti del Palazzo Comunale come la Sala delle armi e allora i cavalieri angioini di Azzo di Masetto entrano in scena. Dalla “giostra” alla tragedia, guelfi e ghibellini si affrontano, gli Ardinghelli si scontrano con i Salvucci, famiglie rivali a San Gimignano. Inferni danteschi, terribili cerchi in cui i dannati subiscono pene secondo la legge del contrappasso, diavoli volanti sono ispirati ai cicli del Duomo e di San Lorenzo in Ponte. Taddeo di Bartolo e Cenni di Francesco di ser Cenni diventano dunque i pittori della vita ultraterrena. È la volta della fugace visione della “Maestà2 dipinta da Lippo Memmi nel 1317, esattamente settecento anni fa. Dalla vita religiosa si ritorna a quella secolare, dagli exempla in negativo di Memmo di Filippuccio nella Camera del Podestà si procede verso il profilo di San Gimignano conosciuto in tutto il mondo: la città innalza le sue torri, quelle ancora in piedi svettano insieme ad altre decine in frenetica gara per raggiungere il cielo a superar le rivali. D’intorno la campagna fiorisce e cambia il suo aspetto, le viti e lo zafferano sono i protagonisti delle dolci colline sangimignanesi. Anche i santi diventano protagonisti, la beata Fina e le sue viole, San Sebastiano e il suo ampio mantello con il quale protegge i cittadini colpiti dal terribile morbo, la peste che provoca ferite come le numerose frecce che trafissero il martire. Il mantello di San Sebastiano diventa quello di san Gimignano, il santo vescovo di Modena che ha dato il nome alla città. Medieval vertigo è uno spettacolo promosso dal Comune di San Gimignano e realizzato da Unità C1. La produzione e il finanziamento spettano a Civita-Opera gestore dei Musei Civici di San Gimignano che si è occupato anche della nuova illuminazione e della manutenzione straordinaria della Torre.