Una grande mostra dedicata a uno dei fotografi più celebri, Steve McCurry. E' "Viaggio intorno all'uomo", inaugurata oggi a Siena nel complesso Museale Santa Maria della Scala. Steve McCurry non è solo uno dei più grandi maestri della fotografia del nostro secolo, premiato diverse volte con il World Press Photo Awards che si può considerare come una sorta di premio Nobel della fotografia, ma è un punto di riferimento per un larghissimo pubblico, soprattutto di giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro tempo e, in un certo senso, "si riconoscono". Ogni suo ritratto racchiude un complesso universo di esperienze, storie, emozioni, dolori, paure, speranze. «Le grandi foto raccontano storie universali e suscitano emozioni in cui tutti possono riconoscersi – ha detto lo stesso McCurry durante l’inaugurazione dell’esposizione senese (video) -. Suscitano qualcosa in grado di cambiare lo spettatore. Questa è un’icona: un’immagine che poi resta impressa indelebilmente nella memoria di chi la guarda». E di icone, se così le vogliamo intendere riprendendo la definizione dell’artista, a Siena ce ne saranno moltissime. Un percorso espositivo ricchissimo. Di grande impatto ed emotività. Tra foto, reportage e pose che colpiscono e suscitano grandi emozioni. Emozioni che, anche lo stesso McCurry non nasconde di provare. «E’ un onore per me avere una mostra in una città talmente incredibile e ricca di storia quale è Siena. La Toscana è uno dei posti più belli al mondo per fascino, romanticismo, cultura… Il Santa Maria della Scala, davanti al Duomo: per me è come un sogno. Una location incredibile».
 
L'amore per la fotografia Disponibilissimo per fan e cronisti e per chiunque avesse voluto posare con lui per una foto-ricordo il McCurry senese è un artista che, dimenticandosi della sua fama planetaria, si presta volentieri a raccontare le sue esperienze di vita tra viaggi, ricordi e suggestive immagini. Racconta che a 12 anni ha preso per la prima volta la macchina fotografica in mano ma che l’amore, quello vero, è arrivato quando studiava al college. «Volevo diventare film-maker – dice – ma poi ho capito che la singola fotografia riusciva a darmi più gioie e soddisfazioni. Cosa consiglio quindi a chi si volesse avvicinare a questa arte? Fotografate ciò che maggiormente vi interessa, le cose che vi ispirano e che vi procurano gioia e piacere. Fotografate tutto ciò che ritenete importante. La gente percepirà le vostre emozioni e si relazionerà con loro e le vostre immagini»
 
L’esposizione La mostra, per iniziativa del Comune di Siena in collaborazione con Opera della Metropolitana, promossa e organizzata da Opera – Civita Group, con la collaborazione di Sud Est57 è curata da Peter Bottazzi che ha progettato il percorso espositivo e da Biba Giacchetti di Sudest57che rappresenta McCurry e ne cura tutte le attività espositive. La mostra di Steve McCurry arriva a Siena dopo aver raggiunto400mila visitatori in 4 città italiane, rinnovandosi ogni volta nell’allestimento, studiato appositamente per dialogare con ambienti di grande suggestione come quelli del Santa Maria della Scala, e nella selezione delle immagini esposte.

L’artista Nato a Philadelphia nel 1950, Steve McCurry comincia presto a collaborare come fotografo con un giornale locale. Dopo tre anni decide di recarsi in India e comporre il suo primo vero portfolio con immagini del viaggio. Dopo la pubblicazione del suo primo lavoro importante sull’Afghanistan, collabora con alcune delle riviste più prestigiose: Time, Life, Newsweek, Geo e il National Geographic. Inviato su mille fronti di guerra, da Beirut alla Cambogia, dal Kuwait all’ex Jugoslavia, all’Afghanistan, Steve McCurry si è sempre spinto in prima linea rischiando la vita pur di testimoniare gli effetti e le conseguenze  dei conflitti in tutto il mondo. Membro dell’agenzia Magnum dal 1985, vincitore di molti premi foto giornalistici,  Steve McCurry è l’autore del celeberrimo reportage sulla ragazza divenuta icona  del conflitto afghano sulle pagine del National Geographic nel mondo.
 

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