«Mio padre accettò nel 2014 l’incarico nella banca Etruria e con un decreto del febbraio 2015 gli è stato tolto l’incarico. Dov’è il favoritismo nell’aver fatto perdere l’incarico a mio padre? Dov’è il favoritismo di Bankitalia nell’aver fatto pagare una multa di 144 mila euro?» Se lo chiede il Ministro delle Riforme Maria Elena Boschi nel suo intervento di replica durante il dibattito sulla sfiducia individuale al ministro. Boschi ha chiesto all’Aula di ascoltare il suo intervento senza pregiudizi sottolineando di essere fiera di suo padre e della sua famiglia. E che in caso di accertate azioni personali che effettivamente avrebbero potuto favorire il padre sarebbe stata lei stessa a dimettersi.
Sfida alla Camera Così Maria Elena Boschi ha lanciato la “sfida” ai “colleghi” che hanno firmato la mozione di sfiducia. «Io sono dalla parte delle istituzioni e non ho mai favorito familiari o amici, non c’è nessun conflitto di interessi», ha detto chiamando il giudizio della Camera sul fatto se abbia o no tratto “vantaggi” dalla vicenda Banca Etruria. «I colleghi sono liberi di pensare quello che vogliono ma dico che le maldicenze, le invidie e i chiacchiericci che mi hanno coinvolto non mi fanno paura, anche perchè ho avuto attestati di stima ed amicizia non solo da parte dei colleghi ma anche di cittadini che mi incoraggiano ad andare avanti. Quella della mia famiglia – ha detto Boschi – è una storia semplice, umile e forte. Non mi arrabbio per le maldicenze che ho sentito raccontare in questi giorni. Ma se avrò la fortuna di essere madre spero che i miei figli siano orgogliosi di me come io lo sono di lui».
Dalla parte delle istituzioni «Io sono sempre dalla parte delle istituzioni», ha detto ancora Maria Elena Boschi in aula alla Camera facendo riferimento ad altri tipi di comportamento da parte di esponenti di passati esecutivi. Il ministro delle Riforme ha ricordato inoltre che suo fratello si dimise dalla banca in questione nel marzo dello scorso anno per mettersi in proprio. «Unico collegamento con quella banca è l’aver poi conosciuto una collega con la quale si è spostato e insieme alla quale ha acceso un mutuo», ha concluso.