«La tutela del patrimonio naturale non è un limite, un ostacolo alla crescita economica, bensì può e deve rappresentare una risorsa di crescita, un volano per nuova occupazione». Parole del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che ha aperto i lavori del convegno organizzato dal dicastero su “Il mare: la sostenibilità come motore di sviluppo”. Il ministro ha sottolineato che «è finita la stagione in cui l’ambiente veniva considerato un no allo sviluppo del Paese. L’ambiente è indispensabile per creare sviluppo e nuova occupazione in Italia, in Europa e nell’intero pianeta».
Un nuovo sviluppo per il mare «Oggi – ha spiegato Galletti – abbiamo bisogno di crescere con un modello di sviluppo industriale diverso dal ‘900, quindi bisogna rispettare di più l’ambiente perché quel modello non è più compatibile: non si può più consumare e stuprare il territorio. Occorre passare da un’economia lineare ad una circolare avendo più rispetto per le nostre risorse naturali». Parlando in particolare del mare, il ministro dell’Ambiente ha sottolineato che «per l’Italia, con i suoi 8mila chilometri di coste, rappresenta una risorsa straordinaria che va ‘sfruttata’, però no nel senso di consumata, sprecata, rovinata. Al contrario, il mare va sfruttato proteggendolo, valorizzandone il suo equilibrio e la sua biodiversità ,promuovendo la sua enorme varietà che va protetta perché è un valore inestimabile e può innestare, o meglio potenziare e accrescere perché esiste già, una filiera sostenibile, che sia sempre più protagonista di quella “crescita blu” che è organica alle politiche europee, alla “marine strategy”».
I dati dell’economia marina italiana Con 180mila imprese censite a fine 2013 e 800mila occupati, l’economia del mare in Italia ha prodotto beni e servizi per un valore di 41,5 miliardi di euro, con un’incidenza sull’economia nazionale del 3%, e attivato quasi 80 miliardi di valore aggiunto sul resto dell’economia. L’ammontare produttivo complessivo è stato di 119 miliardi di euro, pari all’8,5% del totale prodotto dall’intera economia nazionale. È quanto emerge dal Rapporto sull’economia del mare elaborato da Unioncamere e presentato a Livorno nell’ambito del convegno “Il mare: la sostenibilità come motore di sviluppo. Marine strategy e blue growth” organizzato dal ministero dell’Ambiente nell’ambito delle iniziative del Semestre di presidenza italiana dell’Unione europea. Esiste una sorta di moltiplicatore, quindi, per cui per ogni euro prodotto dalla blue economy se ne attivano sul resto dell’economia altri 1,9.