«187 versamenti, 2 comunicazioni e 3 adempimenti: un totale di 192 scadenze che ci attendono oggi. 270 quelle che dovremo globalmente onorare entro il 30 settembre. Una vera e propria giungla fiscale che non lascerà scampo alle imprese, chiamate all’ennesima prova di fedeltà e fiducia fiscali, in attesa di una semplificazione fiscale e di un taglio delle tasse sempre promessi e mai, finora, realizzati». Così Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana, commenta la partenza della maratona fiscale di settembre che metterà a dura prova la tenuta di molte imprese fiorentine, in particolar modo di quelle piccole: i contribuenti non dovranno onorare ognuna delle 270 scadenze di oggi, ma la quota da versare, tra contributi previdenziali, Ires, Irap, Iva e saldo/acconto Irpef sarà molto consistente. «Certo, 13 tra i versamenti di oggi sono quelli sospesi nei mesi scorsi dall’emergenza Covid e il Decreto Agosto li ha ulteriormente prorogati in parte (una somma va comunque versata oggi) e rateizzati, ma dove non ha potuto il fisco è intervenuta la burocrazia con una sovrastruttura tale di adempimenti, spesso resi noti in zona Cesarini, che rende assai complicato poter sfruttare le concessioni del fisco» prosegue Cioni.
Credito inutilizzabile Ad esempio il credito d’imposta per la sanificazione che avrebbe potuto essere riscosso/portato in compensazione proprio oggi. «Promesso fino ad un massimo del 60% delle spese sostenute per il rispetto dei protocolli, la salute propria e altrui è stato invece concesso, per mancanza di fondi, per un misero 15%, ma oltre al danno c’è anche la beffa – spiega Paolo Gianassi, responsabile dell’area servizi di CNA – Il codice da indicare per la compensazione, infatti, è stato comunicato solo il 14 settembre rendendo impossibile alle software house l’aggiornamento dei programmi che i nostri uffici e quelli di ogni commercialista usano. Il risultato? Il credito, già ridotto di 45 punti percentuali rispetto a quanto aspettato, non potrà essere utilizzato in moltissimi casi per le scadenze di oggi».
«Agire rapidamente per non mettere ko economia fiorentina» «A meno che non vogliamo mettere ko l’economia fiorentina, tanto nelle zone produttive che nei centri delle città, e con essa la coesione sociale occorre agire rapidamente. Tre sono le parole chiave: taglio delle tasse, liquidità e semplificazione burocratica. Le imprese non possono più dare ricevendo in cambio dallo Stato solo servizi in media insufficienti, sia per quantità che qualit» conclude Cioni.
Pressione fiscale in costante aumento La pressione fiscale negli ultimi 40 anni è cresciuta di 11 punti percentuali: dal 31,4% del 1980 (Governi Cossiga-Forlani) al 42,4% del 2019 (Governo Conte). Per il 2020, al momento, è difficile fare previsioni, ma visto che la pressione fiscale è data dal rapporto tra le entrate fiscali e il prodotto interno lordo, presumibilmente aumenterà per la forte contrazione del Pil, stimato in un 10%.