”Le cifre prospettateci nell’incontro con il governo sulla manovra economica non sono sostenibili da parte dei Comuni. Si torni alle cifre che ci erano state illustrate in precedenza, e si avvii un percorso per la rimodulazione del Patto di stabilita”’. E’ l’appello lanciato dal presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, durante il Direttivo dell’Associazione, in corso a Roma.
Le cifre – Chiamparino ha spiegato che ”in un primo momento, sabato scorso, nel corso di un incontro preparatorio con i ministri Calderoli e Tremonti, era stato chiesto a i Comuni un contributo di 800 milioni per il 2011 e di circa 1,5 miliardi per il 2012. Di fronte a queste cifre – spiega il presidente dell’Anci – ci siamo detti disposti a prenderci le nostre responsabilita’, ma abbiamo fatto anche delle controproposte.” Nello specifico ”i Comuni – ricorda Chiamparino – hanno chiesto una boccata di ”ossigeno’ per il 2010, un impegno per la ristesura del Patto di stabilita’ a saldi invariati per dare piu’ autonomia ai Comuni, e il rispetto del termine di giugno per il prossimo decreto sul federalismo fiscale. Nel corso dell’incontro ufficiale tra il governo e le parti sociali di martedi’ scorso, pero’, ”quelle cifre di partenza sono lievitate. Si e’ parlato di 1,5 miliardi per il 2011 e di 2,5 miliardi per il 2012. Cosi’ per noi – ribadisce Chiamparino – diventa insostenibile sopportare il peso della manovra”.
L’appello – Da qui l’appello a tornare alla cifre di partenza, mantenendo intatto l’accordo per la riforma del Patto di stabilita’ entro ottobre: ”Proponiamo – spiega il presidente dell’Anci – che per raggiungere la cifra chiesta dalla manovra si parta chiedendo il pareggio di bilancio a tutti i Comuni. Questo produrrebbe un saldo positivo per la finanza pubblica, nonche’ la possibilita’ di spendere le proprie risorse per i Comuni che si trovano in avanzo di bilancio. A stringere la cinghia sarebbero chiamati invece quelli in disavanzo”. E, se il saldo positivo derivante da questa modifica non dovesse coprire la cifra totale richiesta dalla manovra, ”proponiamo che la parte restante di risparmi, dopo un confronto con il governo, possa essere gestita in modo autonomo dai Comuni, a partire da determinati tetti di spesa”. Il prossimo passo dunque, afferma Chiamparino, ”sara’ quello di portare queste nostre proposte al vaglio della Conferenza Unificata. Inoltre, cercheremo di programmare subito una serie di incontri con i gruppi parlamentari per la modifica in tal senso della manovra”.
Siena