FIRENZE – “Non sapevo quello che avrei provato sul palco e invece è più bello di prima. Ho visto tanti spettacoli, penso ai due anni trascorsi in studio, al tempo passato a pensare a questo spettacolo, poi vengo sul palco e vedo le vostre facce e mi sento ripagato di tutto”.
Dopo l’esordio sold out, Mannarino approda giovedì 12 maggio Firenze per la prima delle tre date che lo vedranno protagonista al Tuscany Hall, dove tornerà lunedì 30 e martedì 31 maggio.
Inizio ore 21. I biglietti – posto unico 40,25 euro – sono disponibili sul sito www.bitconcerti.it, su www.ticketone.it (tel. 892.101) e nei punti Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita – tel. 055.210804). Si recupera il concerto previsto il 6 novembre 2020 al Mandela Forum e più volte posticipato per l’emergenza Covid. Restano validi i biglietti acquistati. Per dettagli sulle nuove date assegnate consultare www.bitconcerti.it/mannarino-firenze-2022.
È un ritorno atteso quello di Mannarino, che finalmente riporta la sua musica dal vivo con un tour che si conferma tra i migliori in circolazione. 9 straordinari musicisti, un palco iconico e ipnotico in cui campeggia una statua dalle sembianze femminili, Dea e ispiratrice di questo tour come dell’ultimo disco “V”.
Il tour toccherà tutta Italia fino al gran finale all’Arena di Verona, il 28 settembre.
Urla di battaglia, suoni della natura, forze ancestrali e primordiali, corpi, festa ed energia sono solo alcuni degli elementi che compongono quello che è un vero e proprio rituale che va oltre il concerto. Si entra nel mondo di Mannarino con i brani “Africa”, “Fiume Nero”, “Agua”, “Apriti Cielo”, “Impero”, “Cantarè”, in cui si è dentro ad uno scenario quasi distopico, di lotta e resistenza.
A metà spettacolo sulle note di “Lei” la figura femminile si rivela sulle note di un viaggio psichedelico elettronico che si dipana in un momento catartico e di liberazione, quasi un rito pagano. Poi, sulle note dei grandi classici dell’artista, inizia la festa officiata da una band eccezionale composta da Lavinia Mancusi, Simona Sciacca, Gioia Persichetti, voci e tamburi, il centro sonoro di tutto il set; alle chitarre e al basso Alessandro Chimienti ed Emanuele Triglia; alle tastiere e synth Seby Burgio; Puccio Panettieri e Mauro Refosco alla batteria e alle percussioni; Simone Alessandrini ai fiati e altri strumenti. Tutto il resto è un’esperienza da vivere.
I live di Mannarino proseguiranno anche durante l’estate tra set speciali in situazioni naturalistiche, e live con full band. Nuove occasioni per continuare a lasciarci trasportare dall’irrazionalità e dal senso magico della vita.
L’album “V” (Capitol Records/Universal Music Italia), prodotto dallo stesso Mannarino e registrato tra New York, Los Angeles, Città del Messico, Rio De Janeiro, l’Amazzonia e l’Italia, con il coinvolgimento – su alcuni brani – di produttori internazionali come Joey Waronker (Beck, REM, Atoms for Peace) e Camilo Lara (Mexican Institute of Sound) oltre che di Tony Canto e Iacopo Brail Sinigaglia, è un disco che parla le lingue del mondo, intriso di suoni di foresta e voci indigene registrate in Amazzonia. Mannarino va alla ricerca della sorgente tribale e atavica dell’umanità, proposta come unico e potente antidoto contemporaneo alla brutalità del disumano. Natura, patriarcato, animismo, femminilità, rapporto uomo-donna, sono solo alcuni dei temi affrontati dal cantautore nel disco più politico e visionario della sua carriera dove l’amore, l’irrazionale e un senso magico della vita diventano strumenti reali di decolonizzazione del pensiero e di resistenza umana.