«Come Vescovo di questa Chiesa non posso fare a meno di sentire il dovere di fare il possibile per evitare che i nostri tradizionali riti di religiosità civica si riducano solo a una vuota scenografia del passato». Così in una nota l’Arcivescovo di Siena Antonio Buoncristiani spiega la mancata benedizione al Palio dipinto da Charles Szymkovicz in occasione del tradizionale corteo dei Ceri e dei Censi in Duomo avvenuto il 14 agosto.

Osservanza delle tradizioni religiose «Ben cosciente del mio ruolo non sono mai voluto entrare nell’aspetto artistico, soggetto a considerazioni e gusti soggettivi che hanno sempre fatto “cornice” al più o meno gradimento del Popolo delle Contrade, e che poi si sciolgono immediatamente nell’entusiasmo della vittoria» spiega ancora Buoncristiani sottolineando «però, tenendo conto delle secolari radici religiose delle nostre feste, è mio compito, come Pastore di questa Chiesa, richiamare con insistenza all’osservanza delle sue tradizioni religiose».

L’appello «Se non vi è contenuta anche la tradizionale raffigurazione artistica della Vergine a cui è dedicato, che significato avrebbe ospitarlo per due giorni e tenerlo esposto con solennità nei due Santuari Mariani dove si celebrano le rispettive feste liturgiche?» chiede l’Arcivescovo che conclude rivolgendosi al Comune di Siena: «mi permetto, ancora una volta, di suggerire rispettosamente alla committenza di servirsi per il futuro di una consulenza adeguata ad evitare spiacevoli equivoci e polemiche dannose all’immagine di Siena e del Palio, nel rispetto dei contenuti della fede cristiana e della religiosità popolare che è la componente che ha permesso alla nostra festa di mantenersi sempre giovane, evitando di ridursi ad un fatto folcloristico o ad un mero evento agonistico tra Contrade».