Ad Albinia è tornata la corrente elettrica dopo l’esondazione del fiume Albegna che ha invaso la città.  Attraverso l'installazione di numerosi gruppi elettrogeni, intorno all’ una del mattino sono state completate le rialimentazioni della clientela di Albinia Attualmente rimangono senza energia elettrica 34 clienti di bassa tensione che saranno rialimentati entro la fine della mattinata.

Viabilità critica Se sulla A1 Milano-Napoli è stato riaperto, con una deviazione sulla carreggiata nord, il tratto tra Orte e Valdichiana in entrambe le direzioni, resta sempre critica la circolazione nel grossetano, a causa dei danni provocati dal maltempo, con la chiusura tra l'altro della statale 1 Aurelia. E sebbene non ci siano limitazioni nei percorsi alternativi per i veicoli leggeri, il compartimento della polizia stradale della Toscana «sconsiglia comunque di mettersi in viaggio, per non intralciare le operazioni di soccorso: un banale tamponamento o arresto del veicolo potrebbe bloccare le colonne dei veicoli di soccorso. La situazione – si sottolinea in una nota – resta critica e le prospettive di risoluzione non immediate». L'Aurelia e' stata chiusa nel tratto compreso dal km 140 al km 163 a causa del cedimento del ponte, all'altezza di Albinia, sul fiume Albegna. Disagi per allagamenti, si ricorda, anche fra Orbetello, Albinia e Grosseto sia nell'entroterra che sul litorale. Come percorso di viabilità alternativa la Polstrada indica «da Grosseto in direzione sud uscita obbligatoria sulla ss 1 km 163 bivio San Donato sp 56 fino alla rotatoria località Barca del Grazi sr 74 Marsigliana bivio per sp 148 incrocio sp 63 per Capalbio sp 149 fino alla ss 1 Aurelia località bivio Casone di Capalbio. L'itinerario è valido in entrambi i sensi di marcia, ma è consentito solo ai veicoli leggeri; risulta ancora interdetta la circolazione al traffico pesante poiché la viabilità alternativa non è idonea a supportarne il transito».

Raccolta di solidarietà Per aiutare gli alluvionati della Maremma è stato aperto alla filiale di Orbetello della SCA Banca, il conto corrente dove è possibile affettuare donazioni.  "Pro Alluvionati Maremma" IBAN : IT52T0885172322000000200894

Crollano le antiche mura a Magliano Il maltempo continua a lasciare tracce del suo passaggio. Questa notte sono crollate parti delle antiche mura di Magliano in Toscana. La causa è da imputare, secondo gli esperti alle infiltrazioni d'acqua. L'area e' stata transennata. Le mura risalgono alla metà del '400, quando il centro era controllato dai Senesi che, per potenziare i dispositivi difensivi, incaricarono l'architetto Bibbiena di riqualificare la vecchia cerchia muraria, rafforzandola e rendendola piu' efficiente. Le mura di Magliano in Toscana erano pervenute quasi intatte fino ai nostri giorni; un attento intervento di restauro avvenuto negli anni a cavallo dalla fine del secolo scorso e gli inizi del nuovo millennio aveva riportato agli antichi splendori il monumento nella sua complessità.

Agricoltura in ginocchio Sono almeno 1.500 le aziende agricole danneggiate dall'alluvione, mentre danni sono stati registrati anche da alcune centinaia di imprese commerciali, ricettive e artigianali, e da alcune aziende di medie dimensioni del comparto agroalimentare per le quali si prevedono circa 500 persone in cassa integrazione. I primi dati sulle conseguenze per l'economia della Maremma dell'ondata di maltempo sono forniti dal presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras convinto che tutta la zona «saprà rialzarsi e sapremo dimostrare tutta la nostra determinazione e la capacità di organizzazione delle nostre imprese». In una nota, Marras spiega che subito, anche se è ancora in corso la fase di emergenza, «dobbiamo pensare alla ricostruzione». L'obiettivo del presidente «è riuscire, entro la prossima primavera, ad accogliere i turisti e rimettere in condizione di lavorare le migliaia di aziende agricole, agroindustriali, artigianali e commerciali danneggiate dalle esondazioni. La zona di Albinia, quella di Orbetello e Capalbio, sono zone strategiche e, quindi, dobbiamo fare in fretta». Ma se chiede l'impegno ai suoi concittadini, Marras chiede «un intervento diretto del Governo e l'aiuto di tutto il sistema regionale e nazionale». A partire dal riconoscimento dello stato di calamità «che deve arrivare presto», cosi' da poter derogare al Patto di stabilità «per investire nel ripristino delle infrastrutture». Nel frattempo tutte le aziende e i privati, in collaborazione con i Comuni e le associazioni di categoria, devono provvedere a contabilizzare i danni «per chiedere un intervento straordinario dello Stato». Infine Marras chiede che il sistema bancario «dia una risposta adeguata» garantendo condizioni di credito agevolato e rapidamente accessibile.