La tregua delle precipitazioni permette di fare un primo censimento dei danni procurati alle strade, ai terreni e ai bacini d’acqua del territorio comunale di Rapolano Terme, colpito duramente ieri dalla straordinaria ondata di maltempo che si è abbattuta in tutta la provincia di Siena. Prosegue lo stato di emergenza idrica dopo l’allagamento dei pozzi dei Quercioni: i tecnici di Acquedotto del Fiora hanno lavorato tutta la notte per il ripristino del servizio e sono in arrivo a Rapolano e Serre altri 400 sacchetti di acqua e due autobotti che vanno ad affiancarsi alle due già arrivate ieri. Il personale dell’ufficio tecnico del Comune, insieme ai volontari della Misericordia e della Protezione Civile di Rapolano Terme, sta provvedendo alla pulizia e alla messa in sicurezza delle strade che sono state colpite da frane nella giornata di ieri. È stata chiusa al traffico Via Serraia a Serre di Rapolano, colpita ieri dal crollo del muro su cui poggia il manto stradale. Per permettere la viabilità al centro storico della frazione, aperta con un doppio senso unico alternato in Via Salita dei Poveri.
«C’è preoccupazione per la giornata di mercoledì dove sono ancora annunciate piogge – dice il sindaco di Rapolano Terme, Emiliano Spanu, che questa mattina è stato ospite, in collegamento Skype, della trasmissione “Uno Mattina” su Rai 1 -. Un’emergenza simile era forse inaspettata vista l’incredibile quantità di acqua scesa ieri. Dopo aver fatto il punto sui danni dovremo necessariamente provvedere alla manutenzione dei fossi e delle rive di drenaggio lungo i corsi d’acqua. Come amministratore mi sento di appoggiare la richiesta del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che ha chiesto l’intervento del Governo per sbloccare il Patto di stabilità e trovare pertanto nuovi fondi mirati alla prevenzione di simili calamità. Credo, però, che occorra andare ancora oltre: ci vuole la collaborazione, fattiva e concreta, da parte dei privati proprietari dei terreni. In un territorio come quello di Rapolano Terme, a forte vocazione agricola – conclude Spanu -, serve un intervento di collaborazione tra pubblico e privato per la mettere a regime i bacini d’acqua e i terreni, specie al confine con le strade pubbliche. È un problema su cui ci focalizzeremo sin da subito, passata l’emergenza. Il fine è quello di risolverlo con l’aiuto di tutti».
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