Mentre Morgana porta gelo e neve a macchia di leopardo anche in Toscana si torna a parlare delle alluvioni che a novembre hanno colpito duramente il territorio regionale arrecando gravi danni soprattutto in Maremma (leggi). Dal cielo però piove la buona notizia dei cento milioni previsti dalla legge regionale per fronteggiare l'emergenza alluvioni e così ripartiti: 52,300 a Grosseto; 24,180 Massa Carrara; 8 a Siena; 6,600 a Lucca; 5,200 ad Arezzo; 3,100 a Pisa; 0,620 a Pistoia.
Oltre 50milioni per la Maremma La provincia di Grosseto, la più duramente colpita, assorbe più della metà dei finanziamenti che, se aggiunti a quelli di Massa Carrara raggiungono, il 75% del totale. I dati emergono dalla comunicazione che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha svolto in Consiglio regionale.
Le opere e l’obiettivo sicurezza In termini di opere, si tratta di 71 arginature (circa 51 milioni), 12 adeguamenti dei ponti (circa 5 milioni), 104 interventi sulla viabilita' (circa 20 milioni), oltre a ripristini, briglie, muri di contenimento, lavori sulle sponde. L'obbiettivo e' non solo quello di ricostruire, ma anche di aumentare il livello di sicurezza, superando i casi di insufficienza strutturale delle opere. Gli eventi del 10 novembre scorso hanno interessato la parte nord-occidentale della Toscana (bacini del Magra e del Serchio), per poi estendersi nei giorni seguenti alle province di Pisa e Pistoia, fino a giungere a quella di Grosseto, la più colpita.
Dopo la dichiarazione di stato di emergenza, è stato approvato il piano degli interventi urgenti ed indifferibili, finalizzati al ripristino dei danni ed alla messa in sicurezza idrogeologica. Gli interventi sono stati concordati con gli enti locali.
Il vincolo patto di stabilità Secondo il presidente della Giunta regionale è stato fatto un buon lavoro e c'è stata una sufficiente capacità di reazione da parte delle istituzioni. I vincoli del patto di stabilità rischiano, però, di rendere difficili aiuti diretti a famiglie ed imprese, visto che i circa 120-150 milioni in arrivo dal Governo sono tutti di contributi in conto capitale.
Il parere dei consiglieri regionali Secondo il consigliere Mauro Romanelli (Gruppo Misto) «è importante mettere in campo una molteplicità di strumenti per prevenire il rischio idrogeologico, causato da cementificazione ed abbandono del suolo agricolo. Bene, quindi la risagomatura degli alvei, il ripascimento, l'innalzamento degli argini e delle dighe, ma occore anche attuare gli interventi strategici previsti dal piano di bacino dell'Arno, come pure sulle dighe di Levane e La Penna, che hanno accumulato milioni di metri cubi di fanghi da utilizzare». Anche Andrea Agresti (pdl) ha sottolineato la tempestività con cui è stata affrontata l'emergenza ed ha invitato a concentrare le poche risorse su interventi precisi per favorire il ritorno alla normalità. A suo parere «occorre intervenire sulle aziende che hanno subito danni, con la conseguente perdita di posti di lavoro, ad esempio con l'esenzione dal pagamento delle tasse. Occorre inoltre aumentare le risorse disponibili sul fondo di emergenza, vista la frequenza con cui si verificano questi episodi». Giuseppe Del Carlo (udc) ha rilevato che gli interventi sul Serchio puntano a mettere in sicurezza alcuni tratti dell'arginatura, ma non l'intero fiume. «Per cui occorre premere sul Governo nazionale perchè siano realizzate le opere previste dal piano di bacino». Un appello al Governo affinchè siano finanziati di piani di bacino è stato lanciato anche da Vincenzo Ceccarelli (pd), che ha sottolineato gli interventi legislativi fatti sul rischio idraulico e sulla riforma dell'attività di bonifica. Il presidente della Regione Enrico Rossi, nella replica, ha annunciato che l'arrivo dei 120-150 milioni dal Governo permetterà, fra l'altro, di completare gli interventi sugli argini dell'Ombrone ed intervenire sulla diga di Bucine, per la quale sono previsti tre anni di lavori. A suo parere il bacino dell'Arno rappresenta una priorità assoluta, da affrontare con un nuovo piano in fase di ultimazione. «Purtroppo, però – aggiunge Rossi – , la richiesta di uno slittamento dei termini di pagamento delle imposte, compresa l'Imu, non è stata accolta dal Governo. A livello regionale gli elenchi ormani completati delle famiglie e delle imprese colpite dovrebbero permettere un intervento a loro favore».