L’aria delle città toscane è troppo inquinata. La denuncia arriva da Mal’Aria, la storica campagna di Legambiente sull’inquinamento atmosferico, rileva in particolare come il 2012 si sia aperto con una conferma eclatante degli elevati livelli di PM10 nell’aria delle città capoluogo della Toscana (guarda le tabelle).

I numeri delle Pm10 Nel 2011 sono stati tre i capoluoghi di provincia toscani che hanno superato il bonus di 35 giorni previsti per legge (limite giornaliero di protezione per la salute umana del PM10 di 50 µg/m3, secondo la classifica di Legambiente “PM10 ti tengo d'occhio”(dati disponibili e diffusi sui siti delle Arpa Regionali). Firenze si posiziona al 40° posto nella classifica nazionale (al primo posto Torino) con 59 giorni di superamento.Fuorilegge anche Pisa al 48° posto (centralina Borghetto con 44 giorni di superamento) Prato al 52° con 43 giorni di superamento nella centralina di via Roma. Osservando con attenzione Firenze, ci accorgiamo che per gli sforamenti da PM10 il dato più alto è stato rilevato il 26 gennaio 2011 nella stazione di Firenze-Ponte alle Mosse dove il PM10 ha raggiunto i 146 μg/m3, tre volte più alto rispetto ai 50 μg/m3 consentiti dalla legge. Da sottolineare le 64 giornate di sforamento di PM10 a Montale (PT), località toscana che registra la quantità di giorni più alta per il superamento del limite consentito dalla legge. Il problema si dimostra grave anche nella piana lucchese dove la centralina di Capannori ha chiuso l'anno con 57 giorni di sforamento. Ma se i numeri registrati sulla qualità dell'aria nelle città toscane nel 2011 risultano essere indubbiamente sconfortanti, anche il 2012 si apre come un anno decisamente critico. Dal sito Arpat emerge che nei primi giorni del 2012 e, precisamente aggiornati al 19 gennaio, siano già in maggioranza le giornate di superamento in quasi tutte le centraline delle città capoluogo toscane. Nella centralina di Ponte alle Mosse a Firenze si sono già registrati 11 giorni di superamento, 10 in quella di via Gramsci, 8 a Prato nella centralina di via Roma, 6 a Pisa (Borghetto), 6 a Pistoia nella centralina di via Signorelli.

Biossido d’azoto La concentrazione nell’aria di biossido di azoto (NO2) costituisce, insieme al particolato fine e all’ozono, uno tra i maggiori problemi rilevati. Le emissioni di ossidi di azoto derivanti dai processi di combustione e, specialmente nei centri urbani, dal traffico automobilistico e dal riscaldamento domestico, nel corso degli ultimi anni, non hanno subito la riduzione che ha invece caratterizzato altre emissioni inquinanti. La media dei valori medi annuali, registrati dalle centraline urbane sul territorio comunale, dimostrano come Firenze piazzandosi al 2° posto nazionale (63,3), in negativo, non è riuscita a rispettare i limiti superando quello indicato dalla legge con un valore medio di 40 μg/m3. (dati Ecosistema Urbano 2011).

Le fonti inquinanti Le banche dati di ISPRA (Istituto per la protezione e ricerca ambientale – dati 2008), inoltre, permettono di risalire alle fonti di emissione più inquinanti. Per quanto riguarda le PM10, la fonte di emissione più rilevante è rappresentata dal trasporto su strada. Un’altra fonte molto influente è quella dei riscaldamenti, che in alcuni casi supera anche il contributo delle automobili, come ad esempio a Firenze. Risulta, infatti, che Firenze presenta un totale di emissioni complessive di PM10 di 667,55 di cui 36,02% trasporto su strada, 2,14% altri trasporti, 23,88% proveniente dall'industria, 37,35% dal riscaldamento. Per quanto riguarda le emissioni complessive di NOx a Firenze si arriva a 4.651,07 totali, di cui 70,90% trasporto su strada, 4,70% altri trasporti, 7,33% industria e 17,01% riscaldamento.

L’inquinamento acustico Per quanto riguarda l'inquinamento acusticoi limiti appena proposti sono di arrivare in due fasi diverse entro cinque anni dall'entrata in vigore dei limiti di 68 decibel per le auto e 78 per i camion, per una previsione di riduzione del rumore pari al 25%.. Nel 2011 tra le città peggiori in classifica risulta esserci anche Pisa dove, nonostante la presenza di piani di zonizzazione acustica per la tutela del territorio, sono presenti situazioni di evidente violazione dei limiti e dei piani d’intervento volti al risanamento. A Pisa in via Carlo Cattaneo, 11 (classe IV) nella data del 02/04/2011 si registrava un livello equivalente continuo diurno di 69,9 decibel e notturno di 65,3. Il giorno 03/04/2011 nella stessa zona (69,8 diurno e 65,9 notturno), il 04/04/2011(69,9 diurno e 64,5 notturno). Secondo il quadro fatto da ISPRA (Annuario dati ambientali 2011) le uniche regioni che sono quasi completamente in regola (approvazione classificazione acustica) sono le Marchee laToscana (93,7% dei comuni, 96,7% della popolazione e 93,6% del territorio zonizzati).