La situazione della qualità dell’aria in Toscana è in «lieve miglioramento», ma restano alcune criticità: lo sforamento di ozono oltre il limite di legge nell’area di Lucca, della Maremma (Grosseto), di Settignano (Firenze), di Montecerboli (Pisa) e Montale (Pistoia). Il superamento del Pm10, ovvero le polveri sottili a Capannori (Lucca) e del biossido di azoto nella centralina fiorentina su viale Gramsci. Sono questi i dati che emergono dal dossier annuale sull’inquinamento atmosferico ‘Mal’aria di città 2020’ di Legambiente Toscana.
Situazione in leggero miglioramento Il presidente Fausto Ferruzza ha spiegato che «la situazione in via generale è in leggero miglioramento, leggero ma costante miglioramento. Ci sono però delle situazioni di criticità diffuse nella regione per quanto attiene l’inquinante ozono e poi ci sono due situazione più puntuali di criticità storica acclarate, anch’esse in leggero e costante miglioramento, ma ancora critiche». Secondo Ferruzza «servono tante soluzioni e integrate. Non ci dobbiamo concentrare soltanto su un settore. I tre grandi campi di intervento sono ovviamente gli stili di vita dei cittadini, attaccare la qualità del nostro traffico veicolare che è insostenibile e ovviamente inaugurare la stagione del ferro», il secondo è «il tema della climatizzazione domestica, perché le caldaie a gasolio non sono più ammissibili e infine il settore produttivo, l’industria si deve qualificare anche nei quadri emissivi e anche l’agricoltura per la produzione stratosferica di metano».