FIRENZE – La smentita è arrivata dal diretto interessato. “Non si esiste nessun rimpasto”, ha detto questa mattina il presidente regionale Eugenio Giani.
Eppure l’aria attorno alla maggioranza toscana si fa sempre più tesa. La riprova è nell’ennesimo episodio che ha visto Italia Viva votare a favore di un atto proposto dal centrodestra. La mozione per la revoca dell’incarico a Oliviero Toscani è stata poi bloccata dal fronte compatto del Pd, il problema però resta. I tre anni che mancano alla fine della legislatura sono tanti ed è difficile pensare che le pulsioni conseguenti alle elezioni 25 settembre vengano meno con il passare del tempo.
A chiamarsi fuori intanto è stata l’ex deputata Caterina Bini, non rieletta in Parlamento: “Non so se ci sarà un rimpasto in giunta regionale, questione che nel caso compete, come giusto, al presidente, so certamente però che io non entrerò a far parte della giunta”. Il nome in uscita che gira è quello di Alessandra Nardini, destinata all’Europarlamento in sostituzione di Simona Bonafè. In pista ci sarebbero il consigliere regionale Giacomo Bugliani e anche l’ex senatrice Caterina Biti. La sua fiorentinità, con lo scontro in atto tra Dario Nardella e Matteo Renzi, non è il miglior viatico per calmare le acque.
Come se non bastasse, ieri è montato anche il caso Enrico Rossi. L’ex governatore si è lamentato di non essere stato invitato alla direzione del Pd regionale. L’invito c’era, il link per partecipare no. Lo strappo sarebbe poi stato ricucito da Marco Simiani, responsabile per i Dem dell’organizzazione. In questi condizioni arrivare indenni al 2025 sembra pura utopia.