maggiomusicale«Francamente non mi spiego l’atteggiamento della Cgil e lo dico pensando ad un Paese dove un giovane fa fatica a trovare un lavoro, dove ci sono vertenze aperte». Così Dario Nardella sindaco di Firenze e presidente della Fondazione del Maggio Musicale fiorentino rispondendo alla Cgil che ieri non ha firmato l’accordo sugli esuberi e ha annunciato nuove forme di protesta dopo quelle andate in scena nel giorno della prima rappresentazione dello spettacolo ‘Fidelio’.

«Lo sciopero deve essere un’arma estrema da utilizzare quando ve n’è davvero ragione» «Noi salviamo tutti e 52 i posti di lavoro. Perché scioperare e compromettere uno spettacolo come il Maggio Musicale? – ha aggiunto il sindaco –  Abbiamo già avuto piu’di 100 mila euro di danni per lo sciopero avuto per la prima del ‘Fidelio’ e delle tante persone che hanno restituito il biglietto. Lo sciopero deve essere un’arma estrema da utilizzare quando ve n’è davvero ragione ed in questo caso non ne trovo nessuna di ragione. Ormai penso che i fiorentini, gli abbonati del Maggio e gli appassionati si siano fatti un’idea chiara della vicenda – ha spiegato Nardella – Noi abbiamo prima di tutto applica una legge ovvero la legge che nasce dal decreto del ministro Bray e poi portata avanti dal ministro Franceschini che prevede il risanamento di tutti i teatri italiani. E’ un fondo appositamente creato per questo. Firenze ha ottenuto 27 milioni di euro che non sono pochi per un piano di risanamento triennale, ed infatti noi entro due anni porteremo in pareggio il bilancio del Maggio che vorrei ricordare fino a due anni fa era a rischio di liquidazione coatta, cioè di chiusura del teatro e non si parlava di 52 licenziamenti ma di 400. Questa legge non lascia nessuno per strada ma prevede la riassunzione di tutte le persone coinvolte da una società che si chiama Ales che al 100% partecipata dal ministero della Cultura e quindi di proprietà pubblica. Stiamo parlando di 52 persone che lasceranno il teatro per consentirci di risanarlo ma saranno riassunte con un contratto a tempo indeterminato, non perderanno un giorno di lavoro e aggiungo che nella trattativa il sovraintendente ha offerto quattro di mesi di stipendio aggiuntivo che prenderanno quando inizieranno il nuovo lavoro. In piu’ questi lavoreranno sempre a Firenze e sempre nell’ambito della cultura, nei musei. Non è un caso che le altre sigle sindacali hanno firmato il verbale che chiude la trattativa”.

«Dovremmo essere orgogliosi delle nostre istituzioni e non essere sempre polemici» «Ormai il danno è fatto perché con questo sciopero si sono bloccate tutte le rappresentazioni – ha continuato ancora il primo cittadino di Firenze – Andremo avanti perché la procedura di licenziamento va avanti ed il teatro deve poter procedere senza altri problemi  perché stiamo parlando di una grande istituzione che dà lavoro e anche prestigio alla nostra città, un’istituzione culturale che dà prestigio internazionale a Firenze. Sono stufo di aprire i giornali o di sentire la radio, e sentir sempre parlare male del nostro teatro. Dovremmo essere orgogliosi delle nostre istituzioni e non essere sempre polemici».

 

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