«Per il Maggio musicale fiorentino il ministro Bray ha chiesto che venga presentato un piano industriale (leggi). Oltre a fare dichiarazioni è giusto che il commissario lo presenti ai soci e fondatori». A dirlo è il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi rispondendo a distanza al commissario del maggio Francesco Bianchi che questa mattina nel corso della seduta tematica dedicata alla crisi dell'ente lirico dal Consiglio provinciale di Firenze aveva dichiarato: «Il piano industriale del Maggio musicale fiorentino ci sarà nella misura in cui il primo di agosto il Maggio sarà ancora vivo: se il primo di agosto io non ho nemmeno i soldi per pagare la luce, del piano industriale non me ne faccio di nulla. Ad oggi l'unica soluzione resta la liquidazione coatta amministrativa. All'incontro che abbiamo avuto a Roma – ha proseguito il commissario – il ministro Bray mi ha chiesto quali siano i margini per poter avere i conti in ordine nel 2014; e il piano industriale si fa per un periodo di tempo medio, allo stato non sappiamo se si chiude il 2013. Se la soluzione per il Maggio la trova il governo nell'ambito del provvedimento sulle fondazioni liriche, bene; se le cose restano così come sono oggi, mi dispiace tanto ma l'unica soluzione resta la liquidazione coatta amministrativa. Se non ho i soldi per pagare, se i creditori mi fanno le ingiunzioni, la liquidazione è inevitabile; il commissario non la persegue, la subisce. Il ministro nel piano per il 2014 ha chiesto una riduzione strutturale dei costi di gestione. E bisogna passare dal costo del lavoro, perché è l'unico modo per raggiungere l'obiettivo indicato dal ministro. E bisognerà imparare – ha concluso Bianchi – a sfruttare il teatro per il maggior tempo possibile, mattina, giorno e sera».
Rossi fiducioso «Noi aspettiamo che sia presentato questo piano – ha aggiunto il Governatore Rossi – c'e' un commissario che ha dei compiti previsi, e c'è una direttiva precisa del ministro in cui si chiede: la presentazione del piano, un sacrificio a lavoratori e maestranze perché si riduca il costo del lavoro, e si chiede alle banche di venire incontro alla situazione debitoria del Maggio».
Barducci perplesso Dobbiamo capire perché inizialmente ci fosse stata rappresentata una situazione e nel contempo proposto un determinato piano di salvataggio che adesso, ci viene detto, non è più attuabile. Perché allora andava bene e adesso no? Non è secondario comprenderlo se vogliamo creare una prospettiva di rilancio del teatro che salvaguardi l'occupazione». A dirlo è il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci secondo cui «non possiamo dimenticarci dell'impegno dimostrato dai lavoratori, che hanno messo le proprie risorse economiche, il loro Tfr, a disposizione del Maggio, dimostrando un vero attaccamento a questa istituzione. Per individuare le soluzioni dobbiamo ripartire dalle condizioni che ci erano state presentate tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013, e che il commissario Bianchi ha poi smentito, illustrandone di ben più gravi».