FIRENZE – Un fondo specifico di 150 milioni di euro a fondo perduto per ricapitalizzare tutte le fondazioni lirico sinfoniche italiane che hanno accumulato debiti nel corso degli anni.
Ad annunciarlo il sindaco di Firenze Dario Nardella spiegando che «il ministro Dario Franceschini mi ha appena informato di una notizia di una rilevanza straordinaria: il Consiglio dei ministri ha inserito nella legge di bilancio appena approvata un fondo specifico di 150 milioni di euro a fondo perduto per ricapitalizzare tutte le fondazioni lirico sinfoniche italiane che hanno accumulato debiti nel corso degli anni. Si tratta di una svolta storica per i nostri grandi teatri e che ha un impatto particolarmente positivo per il Maggio musicale fiorentino. E’ un grande giorno per tutta la lirica italiana e per la nostra città».
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Operazione attesa da 30 anni
«Era da 30 anni che attendevamo una operazione strutturale e complessiva come questa e per questo ringrazio il governo Draghi e il ministro Franceschini per aver avuto il coraggio e la lungimiranza di approvare una misura di questa portata – spiega Nardella -. Grazie a questi 150 milioni tutte le città che hanno teatri potranno estinguere il vizio originale che in questi anni ha pesato moltissimo sulla capacità produttiva e artistica. Il Maggio fiorentino ha sofferto più degli altri, imponendoci sforzi senza pari. Come sindaco di Firenze, che dopo lo Stato è il principale contributore del teatro con una quota di 4,5 milioni all’anno, e come presidente della Fondazione sono testimone in questi anni di grandi sacrifici».
Estinzione del debito e nuovi investimenti
«Questa operazione – continua – ci consentirà di estinguere completamente lo stock di debito accumulato, arrivato a 40 milioni di euro, un fardello insostenibile che ha condizionato tutte le politiche culturali del teatro portandoci a operare scelte difficili e dolorose come l’eliminazione del corpo di ballo e la razionalizzazione delle risorse umane. Grazie a questa misura strutturale il teatro potrà sopportare con ottimismo i futuri investimenti strategici alla pari degli altri teatri europei. In questi anni il Maggio ha sempre avuto i bilanci con un lieve utile che però è stato bloccato dalla necessità di fronteggiare i debiti verso lo stato e verso i privati. E’ peraltro un bene che sia prevista una clausola in base alla quale qualunque fondazione beneficiaria di questa misura verrà commissariata se nell’anno successivo chiude il bilancio in passivo. Si tratta di un deterrente forte ed efficace che ci consente di mantenere la barra dritta e di questo ho già parlato con il sovrintendente Pereira e con il direttore Peruzzi. Con l’azzeramento dello stock di debito – prosegue – avremo la possibilità di investire risorse in operazioni di medio lungo periodo ma anche utilizzare gli utili che saremo capaci di realizzare ogni anno per aumentare e migliorare la produzione artistica. E’ chiaro che con questa mossa potremo dispiegare tutte le potenzialità e le forze di uno dei più grandi teatri al mondo con il festival operistico più antico d’Italia. Fino ad ora abbiamo vissuto la sensazione di possedere una Ferrari senza benzina. Oggi finalmente possiamo lanciarci in una nuova fase».