Nel primo trimestre del 2014 le esportazioni dei distretti tradizionali toscani hanno continuato la loro corsa, registrando una crescita del 7,6%, superiore a quella media dei distretti italiani (+5,4%). Il valore delle esportazioni è rimasto su livelli elevati, superiori ai 3 miliardi di euro, più di 200 milioni aggiuntivi rispetto al primo trimestre dello scorso anno. L’export del Made in Tuscany continua a beneficiare dell’effetto positivo della domanda mondiale di beni del sistema moda di alta gamma, che sostiene le vendite dei distretti della pelletteria e calzature (Firenze e Arezzo) e dell’oreficeria aretina.
Settori trainanti In particolare, il distretto della pelletteria e calzature di Firenze segna +9,1%, confermando il trend positivo che lo caratterizza da un decennio. L’oreficeria di Arezzo tocca nuovi livelli record (+20,3%) proseguendo nel cammino di forte crescita innescato nel 2013 sull’onda della domanda mondiale di gioielli. Il distretto della pelletteria e calzature di Arezzo raggiunge il +13% e anche il tessile e abbigliamento di Arezzo è in significativa accelerazione, con un +19,6%.
Fattori di crescita I distretti tradizionali toscani hanno poi beneficiato del lento miglioramento della congiuntura europea, con il mantenimento di buoni ritmi sul mercato tedesco ed il ritorno in positivo dell’export diretto in Spagna. Importante novità del primo trimestre 2014 è poi il ritorno alla crescita delle esportazioni del distretto del tessile e abbigliamento di Prato (+12,9%), grazie ai dati finalmente positivi del comparto tessile, in forte crisi da fine 2011. Intanto si iniziano ad intravedere i primi segnali di miglioramento sul fronte del mercato del lavoro. Il monte ore complessivo di Cassa integrazione guadagni è in netto ridimensionamento, a partire dal mese di marzo, in tutte e tre le componenti (ordinaria, straordinaria e in deroga).