Si annuncia un pomeriggio teso quello che oggi vedrà a Siena l’arrivo di una pattuglia di deputati grillini a fare il “primo flash mob parlamentare” sotto lo sguardo della statua di Sallustio Bandini. Ieri, infatti, in una conferenza stampa a Montecitorio il Movimento 5 Stelle è tornato a chiedere la nazionalizzazione della banca nel giorno in cui Rocca Salimbeni lanciava il via all’aumento di capitale da 5 miliardi.
E mentre la partenza del pullman grillino da Roma, è stato annunciato anche Beppe Grillo, è stata rovinata dalla notizia dell’arresto per corruzione di Raffaele Marra, braccio destro della sindaca Virginia Raggi, a Siena c’è chi risponde per le rime al movimento che, ieri, è tornato ad occuparsi anche del caso di David Rossi. Nel silenzio del partito di maggioranza cittadino, il Pd, ad intervenire è Giorgio Del Ciondolo, segretario provinciale e componente del Consiglio nazionale del Psi, alleato del Pd a livello nazionale ma all’opposizione da anni a livello locale.
«M5S vuole far saltare la ricapitalizzazione» «Il M5S da tempo propone la nazionalizzazione del Mps, ma adesso che la antica Banca ex-senese è in piena fase di ricapitalizzazione, lo stesso movimento, con una conferenza stampa alla Camera dei deputati, con un atteggiamento scandalistico e demagogico ha di fatto tentato di far saltare il piano industriale di ricapitalizzazione, “sconsigliando” gli investitori delle obbligazioni subordinate a non trasformarle in azioni. Circa 40.000 investitori per oltre 2 miliardi di euro. Citando anche Berlinguer (Enrico, NDR) il M5S ha impersonificato la politica del tanto peggio tanto meglio di comunista memoria degli anni ’70 e, come i fascisti negli anni ’20 del ‘900. Incitando di fatto gli investitori a boicottare la conversione da obbligazioni in azioni puntando in realtà al fallimento di Mps. Quello che hanno detto i pentastellati è, a Siena, praticamente di dominio pubblico: la vicenda del suicidio di David Rossi, segretario dell’ex-Presidente Mps Mussari; il placet di Banca d’Italia per l’acquisizione di Banca Antonveneta nel 2007 con Mario Draghi, direttore di Banca Italia; i contributi a fondo perduto della Fondazione Mps a vari circoli ricreativi ed enti locali tra cui il Circolo del tennis di cui è socio Amato; i vari ”servi” di JP Morgan e Goldman Sachs».
Attacco a orologeria «Un attacco ad orologeria di propaganda politica adesso che la Banca è nella fase delicata della ricapitalizzazione di 5 miliardi. Dato che ne erano a conoscenza da tempo perché l’hanno detto oggi? E perché non dopo l’avvenuta ricapitalizzazione? Cosi mettono in fibrillazione il mercato forse sperando in un fallimento per calcolo elettorale, mettendo a rischio posti di lavoro, oltre 25 mila dipendenti e allarmando anche i risparmiatori correntisti. Una brutta vicenda degli ultimi 20 anni è certo questa della Banca Mps che ha precisi responsabili politici, dato che in questo periodo gli amministratori sono stati principalmente del Pds-Ds-Pd locali che non hanno saputo garantire l’autonomia storica della banca senese dai potentati romani. Spetterà alla magistratura verificare le eventuali irregolarità, ci sono già processi in corso.
Intervento dannoso «Detto ciò, oggi dobbiamo salvaguardare l’interesse della banca che è quello di realizzare, anche se fosse necessario un intervento pubblico, la ricapitalizzazione. Penso che l’intervento a gamba tesa del M5S sia molto dannoso e strumentale in questo momento».