Un allevamento di cinta senese dilaniato dagli attacchi dei lupi. È quanto accaduto al Podere Ensoli di Gaiole in Chianti (Siena) il cui titolare, Enzo Cortigiani, ha visto sparire 139 suini negli ultimi 5 mesi per effetto della voracità degli animali selvaggi. Di questi, ben 98 erano lattanti sotto i 40 giorni di età, mentre i restanti 41 erano capi con regolare numero d’orecchio mandati al pascolo: 9800 euro la stima dei danni complessivi subiti dall’azienda che ha visto sparire, nel giro di pochi mesi, più della metà dei suini che aveva in allevamento. L’ultimo attacco è di pochi giorni fa, quando un esemplare di cinta senese è stato ritrovato nei terreni del pascolo azzannato alla gola e sbranato, segni tipici dell’aggressione del lupo.
«Questi continui e ripetuti attacchi dei predatori sono un’autentica spada di Damocle per la nostra agricoltura – commenta Luca Marcucci, presidente della Cia Siena -. Gli allevatori sono ormai arrivati all’esasperazione perché vedono messe a repentaglio le loro attività e le loro aziende. Occorrono azioni mirate per limitare la presenza dei lupi, canidi ed ibridi nelle nostre campagne».
«Non c’è più tempo: servono interventi immediati – aggiunge Roberto Bartolini, direttore della Cia Siena -. I predatori sono una vera e propria piaga per il comparto agricolo. È urgente difendere gli agricoltori, le cui aziende sono messe a serio rischio da questi attacchi».