Niente funerale, ma un saluto privato, quasi gioioso, degli amici di sempre, nel parco della tenuta di famiglia alla Pescaia di Grosseto. Giorgio Albertazzi, morto a 92 anni, avrebbe desiderato così e le sue volontà sono state pienamente rispettate. In quello spicchio di Maremma che l’artista aveva scelto come suo ‘buon ritiro’, è arrivato Maurizio Scaparro, il regista che lo ha diretto nelle “Memorie di Adriano”, lo spettacolo tratto dal romanzo di Marguerite Yourcenar, diventato uno dei suoi lavori simbolo. «Facendolo parlo anche di me», aveva confessato Albertazzi il giorno del suo novantesimo compleanno.
L’ultimo saluto ad Albertazzi Alla Pescaia non poteva mancare per l’ultimo saluto, l’attrice Mariangela D’Abbraccio, per tanti anni compagna di vita e di scena dell’attore. Con D’Abbraccio, si sono strette a Pia Tolomei, moglie dell’artista, Caterina Caselli, Ornella Vanoni, Lina Sastri e Milly Carlucci che diverse volte negli ultimi tempi era salita alla tenuta per lavorare con l’attore ad un nuovo progetto televisivo. «Lo vedo ancora là sotto quell’albero per parlare di lavoro – ha racconta ai cronisti presenti -. Lascia un’impronta per sempre». Nel gruppo, Oliviero Beha, legato ad Albertazzi da un’amicizia trentennale; a lui è stato affidato il compito di tenere una breve orazione funebre non priva di qualche critica per come l’artista sia stato poco tenuto in considerazione dalle istituzioni. Tanti amici noti, ma anche molti meno noti o completamente sconosciuti, come la gente del luogo che ormai aveva stabilito un rapporto pressoché quotidiano con l’attore e la moglie, come racconta il sindaco di Roccastrada Francesco Limatola. Poco prima delle 17, la bara chiara con le spoglie dell’artista, coperta da un fascio di rose rosse della moglie, è stata deposta nel parco, all’aperto, accolta da un caloroso applauso, per un commosso saluto finale con il sorriso sulle labbra proprio come lui avrebbe voluto, prima del viaggio verso il crematorio di Livorno. Le ceneri di Albertazzi faranno tuttavia ritorno alla Pescaia, riferisce Pia Tolomei. «Ha fatto un respiro e ci ha detto ciao», ha raccontato degli ultimi momenti dell’attore a chi è salito fino alla tenuta per esprimere il suo cordoglio e la sua vicinanza.
Da una famiglia di operai ad una vita per il teatro Nato a Fiesole il 20 agosto 1923, figlio di operai, Albertazzi raccontava di aver recitato sin da bambino a villa i Tatti dello storico dell’arte Bernard Berenson, dove il nonno era muratore, poi a scuola per amore di una professoressa, quindi aderendo a una filodrammatica e così via. Ma la sua carriera cominciò solo nel dopoguerra, superato il triste episodio che lo vide aderire alla Repubblica di Salò. Aveva sposato la nobildonna Pia Tolomei, nel 2007, quando lui aveva 84 anni e lei 48. Il suo cuore, che ha smesso di battere ieri sabato 28 maggio alle 9, era da tempo sofferente.