Impegni confermati, annuncio della firma del preliminare di vendita, nuova frontiere con l’agroalimentare. Sono questi i punti forti emersi nell’incontro di stamani tra i sindacati e Issad Rebrab, numero uno Cevital, il gruppo algerino pronto a rilevare le acciaierie Lucchini di Piombino con un investimento di 400 milioni di euro. Durante l’incontro, al quale era presente anche il consulente per l’Italia del gruppo algerino, Farid Tidjani, l’azienda ha confermato ai sindacati la volontà di voler tornare a produrre acciaio a Piombino e di essere intenzionata a investire molto anche in ricerca e sviluppo.
La prossima settimana la firma del preliminare di vendita È spuntata anche l’ipotesi di cambiare la denominazione della holding che opera in Italia in «Cevitaly». Soprattutto, è stato confermato che il 9 o l’11 dicembre sarà firmato il preliminare di vendita: un passo fondamentale non solo dal punto di vista formale, ma anche organizzativo. Con questa firma, infatti, Cevital potrà iniziare ad accordarsi con i rifornitori di materie prime, in modo da iniziare con la produzione continua già da marzo, quando s’insedierà a tutti gli effetti come nuova proprietaria. A quel punto, si inizierà anche a parlare di riassorbimento progressivo dei lavoratori, così da studiare il sistema migliore per riportare in fabbrica gli operai.
Nell’impianto agroalimentare spazio per centinaia di lavoratori Durante l’incontro poi c’è stata anche una parentesi legata al futuro impianto agroalimentare che sorgerà su un’area ancora da bonificare, sempre nel complesso Lucchini. Qua Rebrab ha spiegato che si apriranno nuovi scenari, con centinaia di posti di lavoro, destinati anche alle donne. Contenuti questi che i rappresentanti sindacali presenti all’incontro (Fim, Fiom, Uilm) hanno poi riportato ai lavoratori nel corso di assemblee che si sono protratte per tutta la giornata. Domani poi Rebrab incontrerà anche il sindaco Massimo Giuliani e il governatore della Toscana Enrico Rossi.