«Confermiamo il giudizio positivo» sul piano di investimenti di Cevital per la ex-Lucchini, perché «gli accordi fatti prevedono la necessità di un’intesa coi sindacati sugli aspetti occupazionali e sulle condizioni normative, e gli investimenti sono la condizione per poter fare la trattativa». A dirlo Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil, al termine dell’incontro dei sindacati nazionali dei metalmeccanici con il presidente di Cevital Issad Rebrab.
«Necessaria la tutela di tutti i livelli occupazionali» «E’ stato confermato l’impegno agli investimenti», ha aggiunto Landini, spiegando che «ci è stato detto che stanno valutando, e decideranno nell’arco di poche settimane, quali migliori tecnologie utilizzare per la produzione dell’acciaio, valutando tutte le possibilità impiantistiche che Piombino può offrire». Il leader della Fiom ha ribadito che «è necessaria la tutela di tutti i livelli occupazionali», e che nell’ambito della ridefinizione degli accordi aziendali «dobbiamo trovare soluzioni che oltre all’occupazione tutelino anche i contenuti della prestazione lavorativa». Ogni accordo, ha concluso Landini, «dovrà avere il consenso dei lavoratori e delle lavoratrici».
Ghini (Uilm): «Sottolineata l’importanza dell’occupazione»«Oggi abbiamo rimarcato due punti fondamentali, in primis un taglio con il passato, cioè il fatto che ci sia un gruppo dirigente che sia in grado davvero di rilanciare questo sito e renderlo competitivo su tutti i fronti e due, la salvaguardia occupazionale». Lo ha detto il segretario Uilm Mario Ghini al termine dell’incontro.«Non possiamo pensare – ha aggiunto – che a priori ci sia un numero di lavoratori che rimanga fuori da questa operazione. Il fatto che faranno decadere tutti gli accordi del passato per noi non è un buon punto di partenza. Quindi lavoreremo sulla garanzia occupazionale per tutti e sulla possibilità di recuperare il salario che loro oggi intendono rispettare».
Pasotti (Fim): «Piani illustrati in modo dettagliato» «E’ stato il primo confronto nel quale – ha detto il coordinatore nazionale Fim Sandro Pasotti – ci hanno illustrato in modo dettagliato quello che pensano di fare nell’area siderurgica e sul polo logistico, porto e agro alimentare. Hanno confermato che sono a buon punto sulla decisione degli ordinativi per fare gli interventi di ristrutturazione e già dal primo aprile sono pronti a partire con i lavori. Ci hanno confermato inoltre che nell’arco di 24 mesi al massimo sono a pieno regime». Per Pasotti, «le questioni aperte sono due: una l’accordo sindacale che dovrà sancire le condizioni e l’utilizzo dei lavoratori e poi il problema del costo dell’energia su cui stanno lavorando con il Mise».