«Non ho ancora mangiato, ma dopo le prime ore ci si abitua: prenderò qualcosa di solido, un po’ di pane, e nemmeno troppo». Ha concluso così, stamani alle 8, lo sciopero della fame di 48 ore Paolo Francini, l’operaio Lucchini rimasto accampato per due giorni su un’aiuola spartitraffico all’ingresso di Piombino (Livorno) per lanciare un messaggio forte e chiedere alle Istituzioni di risolvere al più presto la complessa vicenda della cessione della acciaieria. «Non sono mai rimasto da solo – racconta Francini – neanche durante la notte: è diventato una specie di accampamento. Ieri si è aggiunto anche un altro operaio Lucchini a fare lo sciopero della fame assieme a me. E sempre nella giornata di ieri anche il sindaco di Piombino, Giuliani, è venuto a trovarmi e a manifestare solidarietà confermandomi il suo massimo impegno sulla questione».
Una testimonianza artistica Anche lo scultore Eraldo Ridi ha voluto lasciare una testimonianza: nello spazio verde occupato da Francini c’è infatti una sua scultura che salutava il passaggio del Giro d’Italia da Piombino. Ridi ha tolto la bicicletta che faceva parte integrante dell’installazione sostituendola con una rete alla quale ha fissato una serie di caschi colorati da operaio. «Siamo andati via – conclude Francini – ma grazie a Eraldo abbiamo lasciato anche questa testimonianza».